Lo spettacolo teatrale appositamente realizzato sul tema, dalla compagnia teatrale Proscenio Teatro, con qualità professionale, non ha mancato di emozionare il pubblico
Redazione
FERMO
Lo studio delle origini attraverso un viaggio originale e affascinante. In archivio la terza edizione del festival MarcheStorie, andato in scena dall'1 al 3 settembre nel borgo storico di Torre di Palme, con un bilancio positivo di più di mille presenze in tre giorni agli eventi in calendario del progetto “I Piceni: dall’antica Palma al nuovo Borgo”. Il festival è promosso dalla Regione Marche in collaborazione con Fondazione Marche Cultura e Amat.
Protagonista di questa terza edizione fermana la storia della nascita del borgo di Torre di Palme, nel tardo antico quando eventi geomorfologici di erosione della costa marina e le coeve invasioni saracene spinsero gli abitanti della fiorente città portuale di Palma, fondata dai Piceni e poi colonia romana, a ripararsi sul colle turrito per un nuovo insediamento, testimoniato dai primi nuclei conventuali.
<<Un ricco e nutrito programma che ha visto una numerosa partecipazione - ha detto il sindaco Paolo Calcinaro che ha espresso soddisfazione per la manifestazione -. Un festival apprezzato e di successo per la qualità delle proposte in un contesto incantevole come quello di Torre di Palme, che quest’anno è stato teatro di tanti eventi che hanno contributo a valorizzare e far conoscere ancora di più il borgo, esaltandone in maniera sempre maggiore le peculiarità e le caratteristiche>>.
<<Nel palcoscenico naturale di Torre di Palme - ha aggiunto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei - una tre giorni caratterizzata dallo studio delle origini del borgo con la formula sempiterna della narrazione, della messa in scena, del teatro nel teatro, delle visite guidate, e della conoscenza>>.
Lo spettacolo teatrale appositamente realizzato sul tema, dalla compagnia teatrale Proscenio Teatro, con qualità professionale, non ha mancato di emozionare il pubblico, complice un palcoscenico naturale di eccezione, come l’orizzonte sul mare aperto che si apre dal largo del Belvedere, con la magia della luce del crepuscolo.
Regia, drammaturgia e recitazione di forte impatto emotivo, quella messa in scena da Proscenio Teatro (Stefano De Bernardin, Lorenzo Marziali, Venusia Zampaloni e Greta Segoni). Vincente la formula itinerante dello spettacolo, con tre episodi - Il Ver Sacrum, La colonia romana, La nuova casa - tra Largo della Rocca, Largo Milone e Largo del Belvedere, in cui il pubblico è stato gradualmente coinvolto e guidato dalla narrazione teatrale di Adolfo Leoni, dalle note del violino del maestro Alberto Castagna, e dai passi di danza di Marisa Di Cecca. Apprezzati dal pubblico anche gli episodi di vita quotidiana dell’antica colonia romana, rappresentati a Largo Milone da Luca Bruni e Lorenzo Vecchi.
<<Il passato in un contesto sempre moderno e attuale - ha evidenziato l’assessore Lanzidei - che ha avuto come ribalta il borgo che splende di luce propria, che ha accolto con grande bellezza il pubblico venuto per scoprire e riscoprire e che è rimasto ammaliato dal potere della parola che evoca, dai sentieri naturali, dalla storia immortalata nel percorso museale, dall’arte dell’acquerello che vede in futuro. Un grazie alla Regione, ad Amat, a Fondazione Marche Cultura, a Proscenio Teatro, ad Adolfo Leoni, ad Emanuele Luciani, a Maggioli Cultura, a UnipoP e Fermo in Acquerello, alla Società Operaia, alla contrada Torre di Palme, e al prezioso e instancabile lavoro degli uffici comunali>>.
Il tema dell’esodo dei popoli è stato al centro dello spettacolo, riproponendo con raffinatezza emotiva il dramma dell’abbandono della città d’origine, ma anche con apertura alla speranza per l’inizio della nuova vita. Spettacolo che ha ricevuto apprezzamento anche dal coordinamento organizzativo e artistico del festival Marche Storie della Regione, rappresentato dal regista Sabino Morra, presente allo spettacolo di domenica 3 settembre alle ore 19.
I Piceni anche come filo conduttore per la scoperta del Museo archeologico di Torre di Palme, con i corredi funerari delle tombe delle necropoli, di recente ritrovamento, aperti al pubblico in notturna dalle ore 21 alle 24, con più di trecento presenze in tre giorni, come le chiese del borgo, grazie alla collaborazione con l’arcidiocesi di Fermo. Sempre in notturna ha riscosso interesse la suggestiva escursione naturalistica presso il Bosco del Cugnolo sulle tracce dei Piceni, con la guida professionale di Emanuele Luciani Galee Sibilline.
Un tocco di colore e di espressione, anche nell’adiacente chiostro della chiesa di Santa Maria a Mare, dove piccoli e grandi hanno partecipato al laboratorio sull’arte dell’acquarello, promosso dall’università popolare di Fermo, con il maestro Domenico Di Meco.
Attività conclusiva delle tre giornate, la sfilata della contrada di Torre di Palme, con musici e alfieri della Cavalcata dell’Assunta. Un richiamo alla storia che continua.
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