L'ex calciatore, che aveva acquistato un club spagnolo nella massima formale correttezza e azzerato i debiti, versando circa 230.000 euro, fu arrestato e trattenuto in carcere. A moderare il dibattito è stato il console onorario della Moldova Roberto Galanti
Redazione
GROTTAMMARE
Serata, allietata dalla cantante lirica mezzo soprano Simona Framarini, quella della presentazione del libro di Nobile Capuani dal titolo "Il sogno nel pallone", nella storica piazzetta del borgo più bello d’Italia, a Grottammare. L'iniziativa, colma di curiosi, è stata presenziata dai componenti della giunta comunale di Grottammare Martina Sciarrone e Nicolino Giannetti.
A moderare l'incontro, il console onorario della Repubblica di Moldova Roberto Galanti e neo eletto consigliere nazionale della Fenco (Federazione nazionale dei diplomatici e consoli esteri in Italia), che ha presentato l’autore e l’opera, rivolgendogli molte domande. Essenziale e importante la presenza organizzativa dei rappresentanti dell’associazione "Lido degli Aranci" e della Pro loco di Grottammare.
L'evento è rientrato nei programmi estivi di “Librarsi rassegna culturale". A moderare l'incontro, il presidente dell'associazione Music City Roberto Marcoionni.
Nobile Capuani, racconta la sua difficile esperienza personale legata a uno scandalo scommesse che lo ha coinvolto e travolto circa nove anni fa, con accuse pesanti, quali riciclaggio, associazione mafiosa e truffa. Il volume è stato presentato ufficialmente nel giugno del 2025, ad Ascoli, e racconta in oltre cento pagine la sua vicissitudine personale e professionale, offrendo un punto di vista inedito sulla sua storia nel mondo del calcio.
Capuani, è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano, originario di San Benedetto del Tronto, noto soprattutto per una vicenda giudiziaria internazionale durata quasi un decennio. Nobile Capuani, fu accusato ingiustamente di reati come truffa, associazione mafiosa e riciclaggio durante la sua attività in Spagna, ma la giustizia europea ha finito per assolverlo, riconoscendo l'inesistenza delle accuse contro di lui.
La vicenda, ha avuto rilevanza mediatica anche su testate internazionali come El Pais e il Washington Post.
L'ex calciatore, che aveva acquistato un club spagnolo nella massima formale correttezza e azzerato i debiti, versando circa 230.000 euro, fu arrestato e trattenuto in carcere.
<<Il procedimento giudiziario iberico - ha affermato Capuani, assistito dall’avvocato esperto in diritto internazionale Giulio Marini - ha avuto anomalie evidenti: il processo non si è svolto nei tempi dovuti e molte accuse si sono rivelate infondate, come dimostrato da perizie calligrafiche e da un legale esperto che ha evidenziato delle lacune da parte delle autorità sportive spagnole>>.
La Corte di giustizia europea, a tal fine, oltre ad aver riabilitato Nobile Capuani, ha riconosciuto la violazione dei diritti al dirigente italiano, sollecitando un rapido svolgimento del processo e dando ragione all'ex calciatore, mettendo una pietra miliare nella sua battaglia per la verità.
Capuani, palesemente emozionato, svela le difficoltà personali e professionali di questi nove anni, confermando di aver sempre lavorato con correttezza e dichiarando la sua intenzione di richiedere un risarcimento per i danni subiti a causa di questa vicenda internazionale.
Il processo contro Capuani, è stato lungo (circa dieci anni) e complicato principalmente per i ritardi giudiziari legati a fatti internazionali complessi. A tal fine, il console onorario Galanti nel concludere il suo intervento <<ha avvicinato la figura di Capuani a quella di Ulisse nell’Odissea il cui viaggio, prima di approdare a Itaca durò più o meno lo stesso lasso di tempo. La sensazione avuta - ha aggiunto il console onorario - è stata quella di avere a che fare con una persone per bene e molto provata>>.
<<Le autorità spagnole hanno infatti tardato - ha rimarcato l'autore del libro -, benché perizie e difesa avessero ampiamente dimostrato la mia innocenza, causando così una lunga detenzione e un’estesa esposizione mediatica negativa. La lentezza delle procedure spagnole hanno contribuito a rendere il procedimento particolarmente esteso e complicato, suscitando alla fine l’intervento della Corte di giustizia europea per sollecitare un’equa e rapida conclusione del procedimento>>.
I ritardi procedurali e le difficoltà legate all’ambito internazionale, hanno reso il processo un caso emblematico di ingiustizia e lentezza processuale.
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