Il riconoscimento internazionale “Console dell’anno 2023” è per lui la prova che questo lavoro - fatto di presenza, dialogo e passione - ha lasciato un segno concreto fra i due Paesi





Redazione
ASCOLI PICENO
Da quasi un decennio Roberto Galanti (console onorario della Repubblica di Moldova per Marche e Abruzzo), è diventato uno dei protagonisti più dinamici nel rafforzamento delle relazioni tra Moldova e Italia. La sua non è una missione formale, ma un impegno umano e professionale che abbraccia diplomazia economica, cooperazione culturale, promozione dell’agroalimentare e dialogo con la diaspora.
Quando ha iniziato il suo incarico, Galanti conosceva poco della Moldova. “Fin dalla prima visita mi sono sentito come a casa”, racconta. Da quella sensazione istintiva di familiarità è nata una dedizione crescente: approfondire il Paese, scoprirne le potenzialità e diventare ambasciatore di ciò che la Moldova può offrire all’Europa.
Per Galanti, il punto di forza della Moldova è chiaro: l’agroalimentare. Dai vini ai prodotti tradizionali, dalle tecniche agricole all’offerta gastronomica, il Paese ha eccellenze ancora troppo poco conosciute. “La qualità c’è, manca la visibilità”, sottolinea.
Alle fiere internazionali il console lavora per creare contatti reali, informare le aziende e far assaggiare ciò che rende unico il territorio moldavo. In questo processo, la collaborazione tra istituzioni diplomatiche e Camera di commercio è per lui fondamentale.
Galanti parla con ammirazione dei moldavi che vivono in Italia, definiti “una delle comunità più serie e rispettate”. Il suo telefono è sempre acceso, vero punto di riferimento per chi cerca supporto, informazioni o semplicemente ascolto.
Il console onorario insiste sull’importanza di incontri frequenti tra i membri della diaspora, strumenti concreti per costruire fiducia, comprendere i bisogni e mantenere vivo il legame con il Paese d’origine.
Tra i temi affrontati, Galanti considera prioritario il riconoscimento dei contributi lavorativi e dei titoli di studio moldavi in Italia. Grazie al dialogo tra università dei due Paesi, oggi si lavora a una maggiore compatibilità dei programmi formativi, condizione necessaria per valorizzare le competenze moldave anche a livello internazionale.
A livello burocratico, il console onorario invoca coraggio e snellimento delle procedure: “Se continuiamo ad aggiungere fasi, non arriveremo mai alla fine”. Dall’apostille alle pratiche contributive, semplificare significa rendere più fluido ogni passo del percorso migratorio, lavorativo e di rientro.
Galanti non nasconde la sua passione per la gastronomia moldava: piatti tradizionali, vini e ricette che considera un patrimonio da promuovere all’estero. La cultura, secondo lui, è la chiave più autentica per costruire l’immagine di un Paese: tradizioni vive, progetti culturali condivisi e relazioni sincere valgono più di qualsiasi trattato.
Il riconoscimento internazionale “Console dell’anno 2023” è per lui la prova che questo lavoro - fatto di presenza, dialogo e passione - ha lasciato un segno concreto.
Convinto sostenitore del cammino europeo della Moldova, Galanti vede nell’integrazione nell’Ue un percorso naturale e necessario: non solo un avvicinamento agli standard, ma la costruzione di un’Europa più inclusiva, capace di valorizzare la diversità dei suoi membri.
Galanti invita tutti a mantenere vive tradizioni e radici, elementi che permettono di sentirsi “a casa” ovunque si vada. Il legame tra Italia e Moldova, conclude, è come quello tra “cugini stretti”: forte, affettivo e destinato a crescere.
Un messaggio che riassume perfettamente il suo impegno: costruire ponti. Tra culture, economie, famiglie e tradizioni. Tra due Paesi che, grazie anche al suo lavoro, oggi si conoscono e si riconoscono un po’ di più.


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