Organizzata da Oird (Organizzazione internazionale relazioni diplomatiche), in collaborazione con Opensi, Fondazione Area Cultura, Accademia Cicerone e University for Peace and Human Rights, la conferenza ha riunito ambasciatori, artisti, accademici e rappresentanti di istituzioni per riflettere sul valore universale dei diritti umani e promuovere la cultura della pace



Redazione

ROMA
Mercoledì 10 dicembre, Roma ha ospitato un evento straordinario in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani. L’iniziativa si è svolta nella storica Sala Alessandrina del complesso di Santo Spirito in Sassia (Lungotevere). Un incontro per la pace e la dignità umana.

Organizzata da Oird (Organizzazione internazionale relazioni diplomatiche), in collaborazione con Opensi, Fondazione Area Cultura, Accademia Cicerone e University for Peace and Human Rights, la conferenza ha riunito ambasciatori, artisti, accademici e rappresentanti di istituzioni per riflettere sul valore universale dei diritti umani e promuovere la cultura della pace.

A condurre la giornata sono stati l’attrice e cantante Angelica Loredana Anton (Angelique) e suo marito, il professor Gennaro Ruggiero (presidente di Oird), in un’atmosfera di eleganza e impegno civile. L’evento ha anche celebrato il 20esimo anniversario della fondazione di Oird, sottolineando due decenni di attività diplomatica e culturale.

Durante la cerimonia sono stati conferiti prestigiosi riconoscimenti agli ambasciatori di Oird, tra cui la Targa di cristallo "Pax et Humanitate" e la Campana del Giubileo Marinelli, simboli di impegno per la pace e la solidarietà.

Tra gli illustri ospiti presenti anche la figura del console onorario della Moldova per le Marche e l’Abruzzo Roberto Galanti, che ha preso la parola in un intervento che ha unito riflessione, denuncia e proposta concreta. In un tempo segnato da conflitti e tensioni globali, il suo messaggio è stato chiaro: la pace non è semplice assenza di guerra, ma costruzione attiva di dialogo, solidarietà e rispetto della dignità umana.

Galanti ha ricordato come la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 sancisca che la dignità inerente a ogni persona è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. Un principio che oggi, di fronte ai conflitti in Medio Oriente, in Ucraina e in oltre cinquanta altri contesti globali, rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’umanità.

Da diplomatico, Galanti ha testimoniato come il rispetto dei diritti umani favorisca la cooperazione internazionale. Ha citato l’esempio virtuoso delle relazioni tra Italia e Moldova, dove gli scambi economici e culturali hanno contribuito a prevenire divisioni e rafforzare il tessuto sociale. Ma ha anche sottolineato che la pace richiede azioni concrete: educazione alla nonviolenza nelle scuole, sostegno alle vittime di violenza, e politiche multilaterali che riducano la spesa militare per investire nello sviluppo umano.

Il console onorario ha lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee, affinché rafforzino l’articolo 11 della Costituzione, promuovendo una fraternità universale. In contesti come Gaza e l’Ucraina, ha detto, onorare la dignità significa difendere il diritto alla vita e alla convivenza, superando doppi standard e nazionalismi aggressivi. Con tono critico ma costruttivo, ha rimarcato il collasso civile, economico, morale e religioso che affligge l’Europa, aggravato da politiche suicide e corruzione dilagante. In questo scenario, ha evocato la figura di papa Leone XIV come simbolo di una leadership mite ma determinata, capace di infondere speranza e orientare l’umanità verso equilibrio e spiritualità.

L'intervento si è concluso con uno slogan che sintetizza il cuore del messaggio: “Meno soldati e più diplomazia”. Un invito a tutti, cittadini e istituzioni, a impegnarsi per costruire reti di pace, educare le nuove generazioni alla non violenza e riconoscere la dignità di ogni individuo come base per un mondo più giusto e umano.

Galanti ha ringraziato i presenti per la paziente attenzione, lasciando un messaggio che risuona come un monito e una promessa: "Agiamo insieme per la pace".

Tutti i partecipanti - relatori, artisti e ospiti - hanno ricevuto il diploma e la Medaglia al merito Ciceroniana "Pro Humanitate", riconoscimento che celebra l’impegno personale nella promozione dei diritti umani e della cultura della pace.

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