Il sindaco Calcinaro: "Un evento importante come questo, dedicato all’itinerario ebraico, fonte di conoscenza storica per i giovani fermani"
Redazione
FERMO
Continua fino al 24 settembre con successo l’evento dedicato all’itinerario ebraico della città di Fermo. Apprezzamento e partecipazione nei giorni scorsi per la presenza a Fermo di Vittorio Robiati Bendaud, filosofo, saggista e traduttore che ha catalizzato la platea della Sala dei Ritratti con una colta e suggestiva conferenza su Immanuel Romano, poeta vissuto e morto a Fermo nel 1332.
Ad accoglierlo e a portare i saluti della città, il sindaco Paolo Calcinaro che nel ringraziarlo per la sua prestigiosa partecipazione, ha voluto sottolineare <<l’importanza di un evento come questo, dedicato all’itinerario ebraico, il suo essere un’importante fonte di conoscenza storica per i giovani fermani, il contributo prezioso che questa iniziativa ha portato nella cultura e nella storia della città>>.
La presenza di Robiati, necessaria per far conoscere la figura di colui che è tra i più importanti poeti del mondo ebraico ovvero Immanuel Romano, ha arricchito il nutrito programma dell’iniziativa “Itinerario ebraico della città di Fermo”. Il valore della parola amicizia, dato storico ormai accertato, fra il sommo Dante Alighieri e il poeta ebreo, ha illuminato il periodo fecondo della storia letteraria italiana. Dalle parole del saggista prendono corpo nomi come Francesco D’Assisi e il suo Laudes Creaturarum, il Cantico delle Creature fra i primi scritti poetici in lingua volgare; a Hillel da Verona, importante medico e talmudista, traduttore di Tommaso D’Aquino. Tanti gli spunti, da Bernardo di Chiaravalle difensore degli ebrei dai crociati, posto nell’Empireo da Dante; alla simbologia delle api insetto caro sia agli ebrei che ai cristiani per comportamento e vita sociale; al più famoso Liber della Scala, di cultura islamica, passato nella simbologia dell’ascesa nell’immaginario ebraico e cristiano. Questo per dire quante relazioni e interazioni potevano coesistere nell’Italia fra il XIII e il XIV secolo e quanto Immanuel Romano possa essere preso a esempio di multiculturalità.
Continuano intanto le iniziative legate all’Itinerario ebraico fermano, con le passeggiate nel quartiere, la giudecca cittadina; la mostra di Pierluigi Savini, “Lettere scolpite nella voce” e la proiezione del suggestivo video del regista Luca Incorvaia: “Il mio nome è Immanuel”. Tutto questo tutti i giorni dalle ore 17 alle 20 a palazzo dei Priori, fino al 24 settembre.
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