Nello specifico il progetto prevede una serie di attività formative a livello universitario messe in campo grazie alla collaborazione tra la Regione e l'ateneo teramano
Redazione
PESCARA
Muove i primi passi la collaborazione tra l'ufficio emigrazione della Regione e l’università di Teramo. A partire dai primi mesi del 2023 partirà l’attività di formazione mirata per gli studenti sui temi e le professioni richieste sul Turismo delle Radici.
Nello specifico il progetto prevede una serie di attività formative a livello universitario messe in campo grazie alla collaborazione tra la Regione Abruzzo e l'ateneo teramano. L’avvio del progetto è stato deciso al termine di un incontro tra la responsabile dell’ufficio emigrazione, il componente del Cram (Consiglio regionale abruzzesi nel mondo), Maxi Manzo e una delegazione di docenti responsabili di diverse aree didattiche dell’ateneo.
Alla riunione hanno partecipato Francesca Fausta Gallo (direttore del dipartimento scienze politiche), Pietro Gargiulo (presidente del corso di studi sul turismo sostenibile), Pasquale Iuso (docente di storia contemporanea e specialista dei fenomeni migratori), Nico Bortoletto (sociologo del dipartimento di scienze della comunicazione e responsabile della linea di ricerca sul Turismo delle Radici), Fabrizio Antolini (presidente della società italiana di scienze del turismo), e Paola Pittia (professore di scienze e tecnologie alimentari del dipartimento di bioscienze e delegata all’internazionalizzazione, nonché coordinatrice del gruppo di lavoro universitario).
L’incontro si è concluso con l’impegno a costruire un percorso didattico sull’emigrazione abruzzese che porterà all'istituzione di un master post laurea sul Turismo delle Radici, anche nella prospettiva delle iniziative culturali e formative previste dai ministeri degli esteri e della cultura per l’anno 2024, proclamato anno del Turismo delle Radici.
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