Nuovi plessi scolastici inaugurati a Fermo e Moresco
Redazione
FERMO
Il nuovo anno scolastico 2022/2023 è ufficialmente ripartito su tutto il territorio provinciale dal 14 settembre scorso; molti sono gli edifici scolastici o le singole aule che per l’occasione sono state adeguate, mediante interventi strutturali e organizzativi, in modo tale da garantire una migliore e più sicura fruizione degli spazi interni da parte degli studenti. Risorse impiegate per investimenti doverosi, per una scuola più moderna, più sicura e funzionale, al passo con il ruolo centrale che l’istruzione da sempre riveste nella società odierna.
In vista della ripartenza scolastica, lo scorso sabato 10 settembre, il prefetto Vincenza Filippi si è recata a Fermo per la riapertura della scuola presente all’interno di Villa Vitali, che era inattiva dal 2010, e successivamente si è recata a Moresco, per l’inaugurazione della nuova scuola che ospiterà il polo per l’infanzia dell’istituto comprensivo 'Pagani' di Monterubbiano.
Successivamente, nella mattinata di mercoledì 14 settembre, il prefetto ha assistito all’ingresso degli studenti per il primo giorno di scuola a Campofilone, alla presenza dei sindaci di Campofilone, Altidona e Pedaso.
Il prefetto, rivolgendosi ai ragazzi, ha sottolineato l’importanza della giornata, segno di rinnovato impegno e di speranza per tutti, con il rientro in aula in condizioni di normalità dopo gli anni duri della pandemia.
La scuola, motore della trasformazione sociale, deve essere indirizzata alla solidarietà e all’innovazione, e trasmettere cultura in modo tale da accrescere il bagaglio di conoscenza dei ragazzi come garanzia della loro stessa libertà.
Un disegno affisso al muro e dedicato alla pace ha dato spunto al prefetto per una riflessione sul valore della pace, così importante specie in questo momento storico. Un valore difficile da preservare, ma che sui può e si deve vigilare con l’impegno costante di tutti. Un valore ancora più prezioso per quanti, provenienti da paesi e culture diverse, come nel caso degli studenti che arrivano dall’Ucraina, trovano da noi accoglienza. Un bene a cui la comunità non può e non deve rinunciare.
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