Il territorio Fermano è costituito da tanti comuni sotto i 5.000 abitanti le cui scuole sono in grande sofferenza a causa della denatalità e la conseguente diminuzione di iscrizioni
Redazione
FERMO
L’ampia concertazione attivata dalla Provincia di Fermo ha permesso, con la collaborazione delle istituzioni scolastiche e dei comuni, di mantenere l’offerta formativa esistente e così impedire lo spostamento in altri plessi degli alunni iscritti alle scuole dell’infanzia, della primaria e alle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
<<Nel mese di marzo - afferma la consigliera Pisana Liberati - come amministrazione provinciale, sebbene di non diretta competenza, abbiamo invitato i sindaci e i dirigenti scolastici dei comuni a segnalare all’ufficio della pubblica istruzione eventuali criticità in fase di assegnazione degli organici di diritto, consci che per l’anno scolastico 2022/2023 non era prevista la deroga al rapporto alunni - classe (ex art. 18 bis del DL n. 189/2016), per i territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 in vigore fino all’anno scolastico 2021/2022. Da subito – continua - è stata attivata un’ampia concertazione con l’ufficio scolastico per le Marche, la Regione, i comuni e le scuole del territorio che ha permesso per l’anno scolastico 2022/2023 - appena iniziato - di arrivare alla risoluzione della quasi totalità delle criticità segnalateci per lo più legate alla non autorizzazione di classi prime per scarsità di iscrizioni o alla diminuzione dell’offerta formativa. Se non si interverrà a livello nazionale con politiche rispondenti alle necessità delle famiglie che vivono nelle aree interne – conclude - la denatalità porterà inevitabilmente alla chiusura dei plessi nei piccoli paesi e alla perdita dei servizi offerti alle famiglie. Bisogna cambiare questa errata tendenza>>.
<<Il territorio provinciale – dice il consigliere provinciale con delega agli enti locali, Diego Mandolesi – è costituito da tanti comuni sotto i 5.000 abitanti le cui scuole sono in grande sofferenza a causa della denatalità e la conseguente diminuzione di iscrizioni. Per mantenere le scuole in questi paesi è necessario che vengano abbassati i parametri numerici per la formazione delle classi previsti dal DPR 81/2009. Le aree collinari della provincia stanno incontrando le stesse difficoltà dei comuni montani senza però essere tutelate in quanto vengono considerate a livello normativo come i grandi centri. Il delicato lavoro di vigilanza sulle scuole – conclude – che è stato portato avanti, ha riguardato l’intero territorio in considerazione dell’importanza che la scuola riveste nel tessuto sociale di un comune>>.
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