Le imminenti scadenze previste dalle moratorie concesse in seguito all’emergenza sanitaria, costringeranno presto le imprese a fare i conti con le rate del mutuo congelate negli ultimi mesi
Redazione
ASCOLI PICENO
A una manciata di giorni dalle elezioni politiche di domenica 25 settembre, quando l’intero Paese sarà chiamato a esprimere le proprie preferenze e a votare per definire l’assetto politico della prossima legislatura, la CNA di Ascoli Piceno fa il punto sulle esigenze e sulle priorità condivise con artigiani e piccole imprese per ridare slancio al tessuto imprenditoriale nazionale e locale e tornare a guardare con fiducia al futuro.
In una fase estremamente delicata come quella vissuta dal Piceno, un territorio già messo a dura prova dalle terribili scosse del sisma del 2016, dalla crisi sanitaria e dalle recenti tensioni geopolitiche mondiali e ora costretto a fare i conti con una crisi energetica senza precedenti, l’appuntamento con le urne elettorali non può non costituire una tappa cruciale nel percorso di ripartenza delle attività economiche che imprese e cittadini hanno intrapreso, non senza fatica e sacrifici, da qualche mese a questa parte.
In quest’ottica, una delle principali criticità che ad oggi contraddistinguono la quotidianità professionale di migliaia di piccole e medie imprese del territorio riguarda il vertiginoso aumento dei costi delle utenze di luce e gas. Le inevitabili riflessioni sul futuro a breve termine delle aziende da parte di imprenditori e addetti ai lavori di fronte a bollette sempre più salate e ormai insostenibili rappresentano un campanello d’allarme per l’intero tessuto economico nazionale, imponendo di fatto un tempestivo intervento da parte delle istituzioni e di chi, tra qualche settimana, avrà il compito di traghettare il Paese al di fuori di una crisi energetica che va a inserirsi in un contesto economico a dir poco complesso.
Le imminenti scadenze previste dalle moratorie concesse in seguito all’emergenza sanitaria, infatti, costringeranno presto le imprese a fare i conti con le rate del mutuo congelate negli ultimi mesi, che andranno a impattare negativamente su una marginalità già ridotta all’osso dagli aumenti in bolletta, dalla scarsa reperibilità delle materie prime e da costi di gestione ormai fuori portata.
In vista dei mesi più freddi dell’anno, interi comparti stanno ragionando sulla necessità di limitare i consumi e gli investimenti o, in alcuni casi, di chiudere del tutto l’attività in attesa di provvedimenti risolutivi che al momento appaiono ancora lontani dal vedere la luce.
In un momento del genere servono scelte coraggiose, che per la CNA di Ascoli Piceno devono concretamente tradursi in contributi alle aziende per sostenere i costi delle bollette e incentivi all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, finalizzata all’autoconsumo delle piccole imprese nell’ambito di strategie condivise a livello europeo, in modo da assicurare una fornitura di energia adeguata alla domanda e a prezzi sostenibili.
Per questa ragione, artigiani e associazioni di categoria avvertono l’esigenza di nuovi incentivi fiscali concessi a livello statale, che possano rivestire un ruolo determinante nell’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni delle piccole imprese locali. In base alle stime della CNA, infatti, un contributo pari al 50% dell’investimento potrebbero coinvolgere nel prossimo triennio circa 125.000 unità immobiliari produttive in un fondamentale processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare d’impresa: un investimento oneroso ma al tempo stesso estremamente virtuoso e lungimirante, in grado di abbassare strutturalmente i costi delle bollette.
Inoltre, le criticità emerse nell’applicazione dei bonus edilizi inducono necessariamente a ripensare il modello di sostegno alla riqualificazione energetica. Alla luce degli ottimi risultati fin qui raggiunti in termini di ripresa dell’intera filiera delle costruzioni e di crescita del Pil, per poter raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e messa in sicurezza del maggior numero di immobili CNA chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi in un orizzonte temporale quantomeno decennale.
«Ci auguriamo che il prossimo Governo possa ascoltare il grido d’allarme dei nostri imprenditori e individuare misure adeguate alla gravità del momento.– sottolinea Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno -. È necessario intervenire al più presto per favorire un’inderogabile transizione ecologica e arginare una crisi che nel giro di pochi mesi si è abbattuta trasversalmente su tutte le attività economiche, scongiurando così il rischio che centinaia di imprese si vedano costrette a chiudere i battenti entro la fine dell’anno».
«La situazione è critica e resta ormai poco tempo a disposizione per trovare una soluzione efficace, in grado di garantire una boccata d’ossigeno alle aziende – conferma Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli Piceno -. Come associazione ci confrontiamo ogni giorno con chi fa impresa, riscontrando inevitabilmente perplessità e preoccupazione di fronte a un futuro che appare sempre più incerto. I nostri imprenditori stanno facendo sacrifici importanti per non incidere ulteriormente sulle tasche dei clienti finali: un valore aggiunto come quello dell’imprenditoria picena merita maggiori tutele da parte delle istituzioni».
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