Lunedì 17 luglio (ore 21.30), “Il Ceppo di Natale. Tradizioni e leggende marchigiane sul 25 dicembre e dintorni”
Redazione
CUPRA MARITTIMA
È una occasione culturale da non perdere poter ascoltare Antonio De Signoribus. Il tutto si svolgerà nell’ambito della rassegna letteraria "Biblioteca D’Autore".
De Signoribus, è filosofo, scrittore, nonché grande studioso di cultura orale e maestro dì fiabistica internazionale. Presenterà a Marano (Cupra alta), in piazza Mario Bucci (cortile museo archeologico del territorio), lunedì 17 luglio (ore 21.30), il libro “Il Ceppo di Natale. Tradizioni e leggende marchigiane sul 25 dicembre e dintorni” (Zefiro Editire). Dialogherà con l’autore Susanna Polimanti; le letture, tratte dal libro, saranno a cura della bibliotecaria Valentina Lucadei. È, sicuramente, un’opera curiosa, avvincente, sorprendente; un viaggio nel tempo delle tradizioni e delle leggende attraverso i racconti di un eccezionale affabulatore. Sorprendente la storia dei pescatori “tagliatori” delle trombe marine che si passavano le virtù nella notte Santa, ma anche nella notte di San Giovanni (24 giugno); così come quella che racconta che, nella notte di Natale, le bestie parlassero e non fosse opportuno ascoltare i loro dialoghi. In questo libro ci sono tante “cose” interessanti e curiose, tante “memorie” riportate alle luce dallo studioso che sorprendono, davvero.
C’è di più. Antonio De Signoribus ci parla anche del “potere del pane”, delle “virtù magiche”, dei proverbi, dei sogni, dei numeri magici, della superstizione, del malocchio, delle streghe, dei proverbi, ovvero della filosofia del popolo, e di altre cose interessanti. Lo sapevate? La Santa Casa di Loreto era conosciuta anche all’estero, tanto che il grande filosofo Cartesio fece voto di andare in pellegrinaggio lì per ringraziare la Madonna, dopo aver fatto, in una notte del 1619, tre sogni molto significativi che gli indicavano la strada da seguire nella vita. Il ceppo di Natale? Doveva ardere dalla vigilia fino al 6 gennaio, per dodici giorni consecutivi, perché si credeva che sarebbe passata la Madonna a riscaldare le fasce di Gesù Bambino. Bisognava, quindi, stare attenti e vigilare che il fuoco non si spegnesse. La cenere e i carboni del ceppo venivano, poi, conservati in quanto si attribuivano loro proprietà magiche e curative. Per farla breve, il libro di De Signoribus, è da assaporare e centellinare con piacere, anche adesso che il sole picchia forte e riscalda i corpi; Il ceppo di Natale, riscalda anche le anime.
Al termine della presentazione seguirà un brindisi con i vini della Cantina Castrum Morisci di Moresco (Fermo), accompagnati dagli amaretti della Valdaso.
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