Movimenti civici e politici, insieme per una sanità migliore
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
“Difendiamo la sanità pubblica del Piceno e di San Benedetto” è la battaglia di alcuni movimenti civici e politici della riviera delle palme, tra questi, l’organizzazione Nos (Nuovi orizzonti sambenedettesi), che si è fatta promotrice insieme ad altri gruppi cittadini, di una petizione popolare con raccolta firme a tutela della salute. Il comitato promotore è composto da Aurora Bottiglieri, Claudio Benigni, Daniele Primavera, Diana Palestini, Elisa Marzetti, Fabio Urbinati, Felice Gregori, Loredana Emili, Simone De Vecchis, Stefania Spacca, Umberto Pasquali, e Vincenzo Amato.
<<La giunta Acquaroli - affermano in coro - dopo aver cancellato l’ipotesi dell’ospedale territoriale, propone un nuovo piano di edilizia sanitaria che penalizza pesantemente la Provincia di Ascoli. A fronte di un investimento medio regionale di 470 euro per abitante, con punte come quella della Provincia di Fermo che lambiscono gli 800 euro, l’importo effettivamente stanziato per la nostra provincia non raggiunge neppure i 130 euro pro-capite. Un insulto a tutti i cittadini del Piceno. L’approccio è confermato dalla totale inadeguatezza della previsione di posti letto per 100.000 abitanti, con riferimento alla medicina del territorio. L’analisi dei dati - aggiungono - disegna una fosca previsione che assegna alla nostra provincia, valori nettamente inferiori alla media regionale: meno di 20 posti letto su 100.000 abitanti, contro i quasi 50 per quella di Macerata. Per ciò che riguarda San Benedetto, la proposta del “nuovo ospedale” è illusoria e fuorviante. L’importo complessivo previsto di 80 milioni, lo classificherebbe come una piccola struttura, del tutto insufficiente per le esigenze del territorio e in contrasto con l’ospedale di primo livello come promesso in campagna elettorale: è la metà di quanto già stanziato a Pesaro e Macerata, e molto meno di quanto speso a Fermo. Ad oggi, in ogni caso, non risultano fondi, né per costruirlo né per progettarlo. Il piano prevede quindi, il ridimensionamento del nostro ospedale, non prevedendo alcuno stanziamento per il suo adeguamento. È questa la considerazione che il presidente Acquaroli ha della quarta città delle Marche e del terzo agglomerato urbano, per abitanti, dopo il Pesarese e l’Anconetano. Per queste ragioni - concludono - chiediamo l’immediata revisione del piano di edilizia sanitaria proposto dalla giunta regionale, il finanziamento minimo sufficiente ad arrivare alla fase di progettazione esecutiva, la localizzazione della struttura intermedia, il riequilibrio della previsione dei posti letto negli ospedali di comunità, in modo da renderne omogenea la distribuzione in tutta la Regione Marche, e l’approvazione immediata di un piano che istituisca al “Madonna del Soccorso” i servizi di cui oggi è privo>>.
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