Il sindacato chiede l'intervento tempestivo dell'azienda sanitaria per tutelare i lavoratori e i degenti
Redazione
ASCOLI PICENO
<<Già da tempo come organizzazione sindacale USB, denunciamo il clima “irrespirabile” che si è venuto a creare negli ospedali dell’area vasta n 5, come sempre inascoltati, anche quando alle critiche, aggiungevamo le nostre proposte. I pazienti con positività al covid ricoverati tra i degenti ordinari non positivi, ed a dividerli solo una porta o delle paratie messe li “per l’occasione”, in diversi reparti interessati, dalla Ostetricia alla Psichiatria, dalla Chirurgia alla Neuro fino all’Ortopedia e alla RSA di Montefiore. Attualmente nell’ospedale di San benedetto del Tronto, ci sono nel reparto di Geriatria 17 pazienti positivi, e 11 operatori sanitari contagiati. Un vero e proprio “lazzaretto”. Da tempo denunciamo una gestione a dir poco superficiale e senza la dovuta garanzia della sicurezza e dell’applicazione delle minime linea guida nazionali e regionali rispetto al contenimento della diffusione della pandemia. Non ci risultano tra le disposizioni da applicare, l'utilizzo di un semplice paravento per separare i pazienti positivi da quelli negativi al Coronavirus. Ci chiediamo: cosa ha fatto la direzione dell'Area Vasta 5 e quali sono le soluzioni per evitare tali circostanze precarie? USB chiede da tempo di riattivare i reparti Covid, ma nulla è stato fatto, e il risultato che è sotto gli occhi di tutti è catastrofico. Questa situazione ha creato molto disagio anche nel reparto di chirurgia, che è stato chiuso per covid ed appena riaperto, poiché gli interventi chirurgici sono stati differiti e riprogrammati con quello che ne consegue in termini di aspettative da parte dei degenti. La scrivente Organizzazione Sindacale, ha più volte rappresentato l’eccesso di carichi di lavoro e la complessità assistenziale, con cui il personale è costretto a dividersi tra le diverse aree, ed il rischio di errori aumentano a discapito della sicurezza del paziente e del lavoratore. A questo si aggiunge la cronica mancanza di personale sanitario OSS ed ausiliario, mai risolta da mesi, nonostante ci siano graduatorie concorsuali pronte per essere utilizzate, e mobilità extra Asur con operatori che attendono solo di essere chiamati. Al momento possiamo segnalare che per far fronte a questa situazione, i contratti del personale precario in scadenza, sono stati prorogati di un mese. Una vera e propria provocazione. Ci sono centinaia di precari in scadenza a marzo, e come USB chiediamo da tempo e reiteriamo la necessità di prorogare da subito il contratto fino al 31 dicembre 2022, per dare sia dignità ai lavoratori sia stabilità alla sanità pubblica. La loro proroga non basta, ma necessitano di assunzioni stabili per potenziare il personale in essere e in forte carenza, tornando a riaprire i reparti chiusi della nostra azienda sanitaria. Gli operatori sono sconfortati, le loro segnalazioni sul disagio sofferto, si scontrano contro il muro di gomma dei dirigenti che non rispondono al grido di “dolore”, che si solleva dal basso. Il nostro sindacato li rappresenta, ma la dirigenza appare sorda. Come USB, siamo impegnati a denunciare pubblicamente tali comportamenti, ci batteremo in tutti i luoghi possibili per difendere la salute dei cittadini e dei lavoratori. Auspischiamo per quanto sopra descritto, che la direzione sanitaria e\o il direttore AV5 - Asur, si assuma la responsabilità delle misure adottate e delle scelte fatte, prenda atto delle gravi conseguenze che ne sono derivate e adotti immediatamente tutte le azioni necessarie per ristabilire condizioni di sicurezza, sia per i degenti che per gli infermieri, e per gli operatori socio sanitari dei reparti interessati>>.
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