Nell’ambito di un convegno promosso insieme al Garante comunale per l’infanzia e l’adolescenza
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
“Parole e (s)barre: l’alfabeto dell’anima” è il titolo dell’incontro con gli studenti degli istituti secondari di secondo grado che hanno aderito al progetto "Benessere emotivo e relazionale nelle scuole" promosso dall’amministrazione comunale, che si terrà venerdì 12 aprile (ore 9), nell'auditorium "Tebaldini".
Ospite d’eccezione della mattinata, organizzata dal Comune e dal Garante comunale dei diritti per l'infanzia e adolescenza, l'avvocato Donatella Forlini, sarà Francesco Kento, rapper italiano attivo già dai primi anni Novanta che dal 2009 tiene laboratori di scrittura rap all’interno di scuole e istituti penali per minorenni italiani.
Sulle situazioni degli istituti penali per minori, nel 2021 Kento ha scritto anche un libro, intitolato “Barre - Rap, Sogni e Segreti in un Carcere Minorile” (Minimum Fax 2021). L’anno successivo ha pubblicato “Neanche Per Sbaglio”, ha collaborato con l’associazione Antigone per la serie “Keep It Trill”, dedicata al ruolo della musica nel mondo della detenzione minorile in Italia e, sullo stesso tema, ha scritto e diretto la serie “Barre Aperte” trasmessa in otto puntate su Repubblica Tv. Dal 2018, insieme all’associazione “Crisi Come Opportunità” che organizza attività e laboratori nelle carceri minorili italiane, conduce un laboratorio di scrittura rap una volta a settimana a Casal del Marmo (Istituto penale per i minori a Roma).
Nel corso dell’incontro, Kento presenterà il videoclip "Perdere e prendere" e, a seguire, dialogherà con i ragazzi presenti in sala.
Alla giornata parteciperà anche la presidente della Camera Minorile Picena Francesca Romana Viccei, che proporrà la visione del docufilm Uncm "Dentro il domani. Quando per il minore la pena diventa opportunità".
<<Dietro le quinte della devianza minorile c’è la mancanza di comunicazione e di sostegno sociale. I giovani vanno compresi e aiutati prima che subentrino l’emarginazione e l’esclusione - afferma l’assessore alle politiche sociali Andrea Sanguigni -. In questo senso, si capisce come il ruolo delle istituzioni e della comunità educante sul territorio costituiscano un fattore cruciale nel contenere questi fenomeni. Fenomeni che si alimentano proprio nella carenza di senso di comunità, di rispetto verso sé stessi e gli altri, di modelli educativi, di opportunità>>.
<<La narrazione esterna del “pianeta carcere” non sempre coincide con lo stigma sociale - aggiunge l’avvocato Donatella Forlini -. Il carcere, oltre ad avere la funzione della custodia, spesso assume la funzione di educare alla libertà e di promuovere un cambiamento per decostruire la precedente identità e la precedente visione del mondo trasformandola in qualcosa di nuovo, secondo nuovi principi>>.
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