Gli alunni dell’Isc "Betti" hanno cantato una ninna nanna dedicata alla piccola vittima Giovanni Protasi di soli sei anni


 
Redazione

FERMO
Un giorno di memoria per Fermo. In particolare il 20 giugno, come ogni anno, viene ricordato il tributo di sangue seguito all’eccidio nazifascista di Caldarette d’Ete che avvenne in quel giorno del 1944. Una cerimonia toccante e partecipata, ieri pomeriggio, martedì 20 giugno, promossa dal comune di Fermo, dall’Anpi, dalla Provincia e dall’Isml, in occasione del 79esimo anniversario della Liberazione di Fermo e del Fermano, che ieri appunto ha vissuto un momento ancor più emozionante nel quartiere con l'intitolazione di una stele alla memoria del piccolo Giovanni Protasi di sei anni, la vittima più piccola dell'eccidio del 1944.
 
Prima la Messa nella chiesa della Madonna del Pianto, presieduta dall’arcivescovo Rocco Pennacchio e concelebrata da don Luigi Traini, alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e delle associazioni della città. Nel corso dell’omelia il pastore della Chiesa fermana ha sottolineato <<l’importanza della collaborazione e dell’unità per contrastare le difficoltà come ricordato dai principi costituzionali e poi ha ricordato come San Giovanni Paolo II, ai tempi in cui era papa, nel corso di un incontro con dei pellegrini abbia proprio parlato loro della bellezza della devozione alla Madonna del Pianto cui Fermo ha dedicato questo santuario>>. Nel corso della celebrazione, il sindaco Paolo Calcinaro ha letto la preghiera alla Madonna del Pianto per rinnovare, come ogni anno, il voto fatto per la salvezza di Fermo dai lutti di guerra.
 
A seguire, nel piazzale antistante la chiesa dell’Immacolata Concezione, il secondo momento con la cerimonia commemorativa, nel corso della quale, si sono succeduti gli interventi del presidente dell’Anpi provinciale Paolo Scipioni che ha sottolineato come i quattro caduti a Caldarette <<rappresentino in qualche modo qualcuno di famiglia per tutti noi, Santini un nonno, i fratelli Fortuna dei padri, e il piccolo Protasi un fratello>>.
Il primo cittadino ha ricordato <<come questa cerimonia ogni anno fa memoria della storia, di quanto accaduto a Caldarette, un fatto storico che le giovani generazioni devono conoscere e che quest’anno vede una stele dedicata al piccolo Giovanni Protasi, un atto dovuto che fa crescere la città, nel ricordo, nella memoria, nei valori di libertà e opposizione alle oppressioni, di ieri quanto di oggi>>.
Il vicario del prefetto di Fermo Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi che ha voluto complimentarsi e ringraziare per la stele <<che ricorda un bambino strappato alla vita da una morte atroce>>.
Infine il presidente della Provincia Michele Ortenzi che ha sottolineato come <<momenti come questi siano importanti per fare memoria e trasmettere il messaggio che tali atrocità non debbano più accadere>>.
 
Quindi i bravissimi alunni dell’Isc "Betti", alla presenza della dirigente scolastica Anna Maria Isidori, hanno cantato con dolcezza e coinvolgimento la canzone “Ninna Nanna per Giovannino”, scritta appositamente da Paolo Scipioni.
 
Don Pietro Orazi ha poi benedetto le corone d’alloro che sono state deposte per omaggiare, alla presenza dei familiari e dei parenti, le vittime dell’eccidio compiuto a Caldarette il 19 giugno 1944. Prima è stata scoperta dal sindaco, dall’Anpi e dal fratello del piccolo Giovanni Protasi, la stele in memoria del bambino morto a soli sei anni per una scheggia di cannonata allo stomaco e privato delle cure necessarie. Quindi è stato deposto un mazzo di rose bianche.
 
Corone d’alloro sui cippi in memoria di Giuseppe e Luigi Fortuna, che furono scambiati erroneamente per partigiani, crivellati di colpi dai tedeschi per rappresaglia, di Serafino Santini, che venne arso vivo per aver tentato di riappropriarsi delle bestie confiscate dai tedeschi. Al termine il sindaco Calcinaro ha voluto ringraziare tutti per la sentita partecipazione.

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