Sebbene l’ondata di rincari abbia con tutta probabilità già superato il suo picco massimo, il caro bollette rappresenta tuttora un tema quantomai attuale per famiglie e imprese, specie con l’ormai imminente avvento del mercato libero dell’energia



Redazione

ASCOLI PICENO
Con imprese e famiglie quotidianamente alle prese con bollette più che salate e continui rincari delle tariffe energetiche, la rimodulazione dei crediti d’imposta per l’acquisto di energia, con relativa concentrazione sulle imprese che più di tutte hanno subito l’impatto degli aumenti di luce e gas, deve rappresentare una delle priorità nell’agenda di governo.

Come ribadito a livello nazionale dall’associazione, che nella giornata di ieri, giovedì 13 aprile, ha sostenuto un’audizione sul decreto bollette davanti alle commissioni finanze e affari sociali della Camera, anche la CNA di Ascoli sottolinea l’utilità di incrementare al 20% l’entità del credito d’imposta prevista dal decreto, destinandolo a quelle imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kw che oggi si ritrovano a dover sostenere spese energetiche raddoppiate rispetto al 2019.

Al di là delle iniziative di sostegno ad aziende e nuclei familiari in difficoltà portate avanti dai singoli enti locali, il tessuto sociale e imprenditoriale del territorio avverte da tempo l’esigenza di un intervento strutturale, in grado di offrire un sostegno concreto calmierando i prezzi energetici e riportandoli sui livelli pre-pandemici.

In questo senso, le misure varate dalle istituzioni non potranno prescindere dall’azzeramento degli oneri generali del sistema elettrico a carico delle imprese. Per favorire investimenti e occupazione, il governo avrà dunque il compito di individuare delle coperture alternative ai sempre più gravosi addebiti in bolletta, favorendo inoltre la cumulabilità degli incentivi per il risparmio energetico con i contributi concessi dalle Regioni e dalle Province autonome.

Concetti ribaditi a Roma di fronte ai rappresentanti della Camera, ma espressi a più riprese ormai da oltre un anno a questa parte nell’ambito di un’intensa azione sindacale e informativa, promossa a livello territoriale dalla CNA picena a sostegno delle imprese del territorio.

Sebbene l’ondata di rincari abbia con tutta probabilità già superato il suo picco massimo, il caro bollette rappresenta tuttora un tema quantomai attuale per famiglie e imprese, specie con l’ormai imminente avvento del mercato libero dell’energia. Lo dimostra il grande interesse suscitato dal dibattito promosso dalla CNA lo scorso 30 marzo nella sala consiliare del comune di San Benedetto, dove professionisti ed esperti di primo piano in ambito energetico e di accesso al credito si sono confrontati sui rischi e le opportunità connessi alla fine del mercato energetico tutelato.

«L’inverno è ormai alle spalle, ma non per questo possiamo permetterci di abbassare la guardia - avverte Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli -. Già dallo scorso anno dialoghiamo giorno dopo giorno con rappresentanti istituzionali, addetti ai lavori e imprenditori per elaborare insieme soluzioni idonee alla gravità della crisi energetica. I primi risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma per proseguire in questa direzione la nostra associazione e il sistema CNA Marche sono pronti a offrire risposte concrete ed esaurienti sia in termini di erogazione del credito di imposta per le imprese, sia di consulenza su opportunità di risparmio ed efficientamento in vista del nuovo mercato libero dell’energia».

«In una fase critica per il mercato del lavoro, insistere nell’attingere alle tasche delle imprese per sostenere gli oneri di sistema vuol dire penalizzare chi, con coraggio, continua a investire facendo il bene del territorio - aggiunge Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli -. Allo stesso modo, l’incremento percentuale del credito d’imposta concederebbe una boccata d’ossigeno a tante piccole realtà imprenditoriali, che come associazione continueremo ad affiancare offrendo loro un servizio qualificato di assistenza e consulenza energetica».

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