L'associazione picena: "Riconvocare il tavolo tecnico al Mef per restituire liquidità alle imprese"


Redazione

ASCOLI PICENO
Sulla scia delle considerazioni espresse a livello nazionale dall’associazione, la CNA di Ascoli ribadisce l’urgenza di una nuova convocazione del tavolo tecnico al ministero dell’economia per trovare soluzioni concrete ed efficaci all’emergenza dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese delle costruzioni.

Si tratta di una criticità che si protrae ormai da mesi e che sta privando un’intera filiera della liquidità necessaria per portare avanti i cantieri e programmare i prossimi mesi di lavoro, a scapito delle piccole realtà imprenditoriali del territorio e dei cittadini che con fiducia hanno scelto di riqualificare il proprio immobile.

Ogni giorno che passa, infatti, la situazione delle oltre 2.000 imprese coinvolte in tutte le Marche non può che peggiorare, con cantieri bloccati in continuo aumento, sono più di 3.000 sul territorio regionale, per via dell’impossibilità di portare a termine i lavori.

In questo senso, la riclassificazione della contabilità da parte dell’Istat e i numeri forniti dall’Agenzia delle Entrate consentono di avere un quadro chiaro per intervenire con la massima rapidità. Nonostante banche e assicurazioni dispongano ancora di ampia capienza fiscale, non è stato ancora riattivato il mercato della cessione dei crediti incagliati, rendendo di fatto ineludibile un intervento diretto da parte dello Stato per sbloccare un patrimonio da oltre un miliardo di euro nelle sole Marche.

Come evidenziato anche a livello nazionale dalla confederazione, per la CNA la seconda priorità del tavolo tecnico è ridefinire in tempi rapidi il sistema degli incentivi per la riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli immobili, strumento fondamentale per centrare gli obiettivi della transizione energetica e dare impulso a una crescita economica certificata dagli oltre 50 miliardi all’anno di investimenti privati aggiuntivi dell’ultimo biennio.

Occorre evidenziare, peraltro, che il superbonus ha già subìto nei mesi scorsi un drastico ridimensionamento con una riduzione del beneficio dal 110% al 90%, vincolandolo alle prime case e con limiti di reddito. La scelta in questione sta già producendo un rallentamento vistoso. Inoltre, la cancellazione dell’opzione della cessione del credito per tutti i bonus casa, prevista nell’ultimo decreto del governo, riporterebbe il mercato della riqualificazione sui valori precedenti il 2020, allontanando il Paese dagli impegni sottoscritti sul taglio delle emissioni e la riduzione dell’utilizzo delle fonti fossili.

«La situazione è critica e ormai resta poco tempo a disposizione per intervenire e salvare imprese e posti di lavoro - avverte Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli -. Come associazione siamo costantemente in contatto con le imprese e conosciamo bene le difficoltà e le preoccupazioni di chi ha anticipato le spese a carico dello Stato e ora rischia di dover chiudere l’attività per i continui cambi di rotta a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi».

«Lo sblocco dei crediti incagliati attraverso il coinvolgimento degli enti locali in un meccanismo potenzialmente vincente per tutte le parti coinvolte, concederebbe una boccata d’ossigeno a imprenditori e famiglie che da troppo tempo attendono risposte sul fronte dei bonus edilizi - aggiunge Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli -. Prima dello stop imposto dal governo, la nostra associazione nelle ultime settimane aveva discusso questa eventualità con Provincia e Regione. Il passo indietro previsto dall’ultimo decreto ha di fatto stroncato sul nascere ogni discussione: per questo, ora chiediamo alle istituzioni di riaprire un tavolo tecnico per individuare insieme una soluzione definitiva».

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