Sopralluogo coordinato e curato dal gruppo comunale di protezione civile di Fermo


 
Redazione

FERMO
Una collaborazione sempre viva. Un rapporto continuo, apprezzato, di valore. E' quello tra il gruppo comunale di protezione civile di Fermo e l'Itet "Carducci-Galilei". Nei giorni scorsi le classi del triennio del corso Cat (Costruzioni ambiente territorio), hanno potuto vivere una vera esperienza sul campo, grazie all’impegno e alla disponibilità dell’architetto Marco Macchini, dell’ingegner Franco Anselmi, entrambi responsabili del reparto tecnici del medesimo gruppo e referenti della diffusione della cultura di protezione civile, e del geometra Marco Catini che hanno messo a disposizione degli allievi la loro professionalità, le loro competenze e le preziose strumentazioni. E' stato possibile realizzare una lezione multidisciplinare all’interno di un cantiere come quello del Fontevecchia, nel cuore della città: in particolare il sopralluogo si è concentrato nella porzione oggetto dei soli lavori strutturali (parte diversa da quella dei vani dove gli interventi sono conclusi e che saranno resi fruibili).

Il sopralluogo è stato coordinato dal geometra Lorenzo Paniccià (responsabile comunale della protezione civile) che, insieme ai volontari Benedetta Recchioni e Roberto Fratalocchi, ha accompagnato gli studenti lungo l’interessante percorso all’interno del cantiere dell’ex collegio Domenicano.

La visita è stata preceduta da una lezione in classe a cura dell’architetto Marco Macchini (responsabile sicurezza secondo e terzo stralcio), e dell’architetto Pierluigi Moretti (direttore lavori), entrambi dello studio associato "Macchini+Moretti", che, dopo aver fornito le notizie storiche e architettoniche del complesso monumentale dell’ex collegio Fontevecchia, hanno illustrato ai giovani studenti l’iter progettuale che ha portato alla proposta di ristrutturazione e valorizzazione dell’intero edificio di proprietà del Comune.
 
Dunque una visita tecnica quella all'ex collegio Domenicani, un sopralluogo accompagnato dal lavoro di sinergia e di collaborazione della locale protezione civile, che ormai da qualche anno affianca gli studenti del corso: si ricordano ad esempio in questi anni le iniziative nei luoghi del sisma, i corsi all'interno della scuola sulla cultura di protezione civile, sempre improntati a dare loro gli strumenti propedeutici a temi e argomenti che sono poi alla base dei loro studi e della loro futura professione. Il gruppo ha sempre messo a disposizione del mondo della scuola professionalità in grado di poter dare risposte in questo ambito.
 
Una lezione pratica, un'esperienza sul campo grazie ai professionisti del gruppo comunale di Fermo, all'amministrazione, all'assessore con delega alla protezione civile Ingrid Luciani che ha sempre reso possibile queste iniziative, credendo convintamente nel rapporto stretto fra protezione civile e mondo della scuola, alla dirigente scolastica Cristina Corradini e alla Professoressa Maria Paola Puggioni, che con passione porta avanti questo progetto.
 
Aspetto caratterizzante della lezione all'ex Fontevecchia è stato non solo quello tecnico, relativo alla complessità di gestione di un cantiere dislocato in pieno centro storico, ma anche le necessarie attenzioni per una corretta applicazione delle norme di sicurezza legate ai molteplici e svariati lavori edilizi necessari in una ristrutturazione storica.

Gli allievi hanno potuto apprezzare, all’interno di una lezione altamente professionale, le variegate interazioni tra le diverse discipline studiate come la progettazione unita al calcolo strutturale, la conoscenza dei materiali da costruzione insieme alla fondamentale disciplina legata alla storia dell’architettura, necessarie per un corretto lavoro di recupero di un edificio con forte valenza storica e monumentale.

La mattinata è stata arricchita da una parte pratica legata al rilievo del salone principale del complesso situato nell’ala che delimita uno dei cortili dell'ex convento.

La moderna tecnologia del laser scanner messa a disposizione dal geometra Catini (consigliere del collegio dei geometri di Fermo), ha permesso agli studenti di apprezzare le potenzialità di strumentazioni che la moderna topografia offre al professionista.

L’intero salone nella sua complessità architettonica, strutturale e artistica è stato studiato nei dettagli che poi verranno rielaborati in classe dagli studenti per sviluppare una proposta di utilizzo accessibile, obiettivo che già i progettisti e l’amministrazione comunale avevano individuato come primario tra tutti quelli volti al recupero del manufatto.

Da diversi anni, infatti, gli studenti del corso Cat, futuri geometri, si cimentano in progetti che, avendo come scopo la sensibilizzazione alla cultura dell’accessibilità urbana e attenzione alla disabilità attraverso il design universale, propongono alle diverse amministrazioni del territorio progetti di messa a norma e abbattimento delle barriere architettoniche di luoghi pubblici. Tale iniziativa è proposta da oltre 10 anni da Fiaba (Fondazione italiana per l’abbattimento delle barriere architettoniche), Onlus che promuove la cultura dell’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali attraverso un concorso nazionale in collaborazione con il Cnggl (Consiglio nazionale geometri e geometri laureati), che vede protagonisti i giovani del medesimo mestiere.

Lo scopo degli insegnanti è stato quello di sensibilizzare gli studenti a questo importante tema, ma anche appassionarli a una professione impegnativa, complessa ma gratificante come quella del geometra, attraverso la scoperta del patrimonio artistico e architettonico del nostro territorio, patrimonio che verrà consegnato alla custodia delle giovani generazioni.

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