Un biennio specialistico che si aggiunge al piano triennale già in corso
Redazione
FERMO
Grazie alla fattiva intesa tra l'università politecnica delle Marche, la Regione Marche e il comune di Fermo sarà attivato, per l’anno accademico 2023/2024, un nuovo corso magistrale (biennale) in “Scienze Infermieristiche” che andrà ad aggiungersi al piano triennale già in corso. Per tale intervento molto atteso dal territorio e che si ufficializzerà con la sigla della convenzione tra i soggetti istituzionali coinvolti, la Regione ha stanziato la somma di 800 mila euro, come disposto nel documento di assestamento di Bilancio, che l’ente approverà nella seduta del 29 settembre.
“Da tempo - spiegano dall'amministrazione fermana - stavamo cercando di sviluppare al meglio questo importante e ambizioso progetto che, una volta realizzato grazie alle risorse regionali, permetterà di implementare per l’anno accademico 2023 e 2024, l’offerta universitaria nel Fermano e nel centro sud delle Marche. Ci preme sottolineare come gli aspiranti infermieri, in veste di tirocinanti, avranno la possibilità di vivere un’esperienza diretta sul campo, operando a fianco del personale medico nel nuovo ospedale di Campiglione la cui apertura è prevista, orientativamente, per il prossimo anno”.
Soddisfazione viene espressa anche dai rappresentanti della Regione che sottolineano come “sia necessario puntare con decisione sulla qualità e sulla bontà dell’offerta formativa che deve essere completa e al passo con i tempi in un settore nevralgico e centrale per il tessuto sociale come quello sanitario. Di certo l’infermiere rappresenta, a tutti gli effetti, una figura fondamentale e di assoluto riferimento all’interno delle strutture sanitarie, alla luce anche della grave emergenza pandemica che abbiamo vissuto nell’ultimo biennio. Proprio per questo, siamo convinti che il nuovo piano quinquennale in scienze infermieristiche costituirà per il Fermano e per l’intero bacino territoriale del centro sud delle Marche, non solo una straordinaria occasione di crescita e di sviluppo di nuove conoscenze, ma anche una fucina di professionisti altamente preparati e adeguatamente formati al servizio del sistema sanitario marchigiano e italiano”.
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