Avvocati provenienti da tutta Italia per intervenire a questo importantissimo appuntamento



Redazione

FERMO
Fermo capitale per due giorni della Conciliazione Forense. Successo di partecipazione per la XXV assemblea del coordinamento della Conciliazione Forense, organizzata dall’organismo del consiglio dell’ordine degli avvocati di Fermo con il patrocinio del comune, che si è tenuta nei giorni scorsi (12 e 13 maggio), a palazzo dei Priori. All’inizio dei lavori, il saluto della città è stato portato dal sindaco e avvocato Paolo Calcinaro che oltre a sottolineare la valenza scientifica e giuridica dell’incontro, ha messo in evidenza anche l’opportunità di conoscere il territorio da parte dei convenuti, e quindi della promozione per Fermo anche in questa occasione, dal presidente dell’organismo di Conciliazione Forense ospitante, l'avvocato Francesca Palma e dal presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati, Stefano Chiodini.
 
In un nota l'organismo scrive: “l’evento è stata l’occasione per un costruttivo confronto sulla giustizia complementare tra i rappresentanti di quasi tutti gli organismi di Conciliazione Forense aderenti al coordinamento, che hanno anche avuto occasione di visitare i musei cittadini e le Cisterne Romane, per poi trasferirsi a Villa Vinci Gigliucci per la serata conviviale ed ammirare il panorama del Girfalco al tramonto.
<<I partecipanti sono stati entusiasti dell’organizzazione -  dice l’avvocato Francesca Palma - per aver unito arte, storia, e paesaggio, all’approfondimento giuridico della materia della giustizia complementare>>.

In particolare sulle modifiche legislative in via di attuazione, collegate al progetto di riforma del processo civile e all’adeguamento agli standard della giustizia europea voluti dal  PNRR, sono intervenuti l’avvocato Donato di Campli per il consiglio nazionale forense, che partecipa alla commissione ministeriale di riforma per l’elaborazione degli schemi di decreto legislativo in materia di procedure di mediazione, di negoziazione assistita e di arbitrato, riferendo sullo stato dei lavori ormai vicini alla conclusione, dando degli interessanti spunti di riflessione, unitamente all’avvocato Marco Marinaro, partecipante alla stessa commissione, collegato da remoto e l’avvocato Avio Giacovelli per l’organismo congressuale forense che è membro della commissione ministeriale per la digitalizzazione e per l’Ufficio del Processo (UPP), che ha esposto i risultati ottenuti con la proposta di inserimento tra i compiti dell’UPP della valutazione di mediabilità dei procedimenti civili in corso, secondo criteri oggettivi elaborati dalla CEPEI (Commissione Europea per l’efficienza della Giustizia del Consiglio d’Europa). Ricevuta tale valutazione, il magistrato istruttore del procedimento civile, se la condivide, dovrebbe demandare il procedimento all’organismo di mediazione per tentare la definizione concordata del conflitto, potendo così giungere alla conclusione in tempi più brevi di quelli necessari ad ottenere una sentenza definitiva.
L’assemblea, diretta dal presidente del coordinamento Guglielmo Borrelli e dal segretario Roberta Colitti ha così discusso sulle preannunciate novità, e in particolare sulla mediazione delegata ed accogliendo lo spunto dell’avvocato Avio Giacovelli ha deliberato di predisporre, “ nell’auspicio di un dialogo con i presidenti di tribunale e di Corte d’Appello, un format, che preveda un elenco di criteri di mediabilità e di quanto possa essere utile per il procedimento di mediazione delegata, che possa essere utilizzato dagli organismi di mediazione forensi, per supportare i funzionari dell’Ufficio del Processo e dei magistrati sulla mediazione, utilizzando la prassi sviluppata negli anni, seguendo anche le indicazioni della Cepej sui criteri di mediabilità>>.

Altro tema trattato è stato quello della mediazione familiare, punto su cui l’assemblea ha deliberato di “sollecitare il legislatore, affinché si preveda, in attuazione dell’art. 23 comma 19 lett. P - della L. 206721, anche la possibilità di iscrizione nell’elenco dei mediatori familiari, adeguatamente formati da università e ordini professionali e/o iscritti ad Ordini Professionali (quali ad esempio avvocati e psicologi)” dando mandato al comitato esecutivo di sollecitare il CNF e l’OCF a sostenere l’iniziativa presso il Legislatore.

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