Dall'1 dicembre al 14 gennaio prossimo. Inaugurazione, venerdì 1 dicembre (ore 18), a Palazzo Brancadoro


 
Redazione

FERMO
La mostra di Riccardo Banfi dal titolo "Ho chiamato solo per dirti che ti amo", a cura di Matilde Galletti, l'organizzazione di Karussell e con il patrocinio del Comune - assessorato alla cultura, sarà allestita a palazzo Brancadoro e presenterà alcuni interventi diffusi nella città come nel giardino di corso Cavour della Carifermo. Si terrà da venerdì 1 dicembre (inaugurazione alle ore 18), fino al 14 gennaio 2024.
 
All’interno del palazzo seicentesco, nelle sale che conservano ancora il fascino del passato, è allestito il corpus principale di opere dell’artista, 13 in tutto più piccoli camei diffusi di cui si lascia al pubblico la sorpresa della scoperta. Sono immagini fotografiche di diverse dimensioni, accompagnate da un intervento sonoro diffuso all’interno della sala dei concerti. Si tratta di scatti provenienti dal libro di prossima pubblicazione che porta lo stesso titolo. È un volume che raccoglie circa 150 fotografie che l’artista ha realizzato nel corso di dieci anni e che raccontano per immagini la delicatezza e la desolazione dell’esistenza contemporanea. Accanto a scatti più intimi, familiari o del mondo degli affetti domestici di cui si descrivono gesti minimi, sono presenti immagini provenienti da situazioni urbane degradate o abbandonate, di ghost town che ospitano relitti che producono nuovi archetipi. Non mancano immagini surreali ed evocative come quella scelta per aprire la mostra all’interno del palazzo e che è stata riprodotta anche sottoforma di maxi affissione per le strade della città, per regalare un piccolo pezzo di mostra anche a chi passa distrattamente per le vie.
 
Un altro momento di bellezza, che incuriosisce l'occhio dell'attento visitatore e ammiratore che vuole vedere oltre l'opera, di chi è ammaliato dalle forme d'arte: in questo caso ad affascinare sarà la fotografia di Riccardo Banfi.
 
"Ho chiamato solo per dirti che ti amo" è concepito fin dall’inizio come un progetto aperto, destinato alla città tutta: è stato infatti preceduto questa estate da Canzone d’amore. performance musicale di una sola sera, una performance/karaoke di sole canzoni italiane che si è svolta nel giardinetto della Cassa di Risparmio di Fermo, ed era aperta a chiunque volesse partecipare. Di questo evento resta un video realizzato dall’artista e visibile presso la sede della Cassa di Risparmio per tutta la durata della mostra.
 
Conclude questo progetto diffuso l’installazione di un’altra grande immagine presso il giardinetto dell’istituto bancario che si affaccia su Corso Cavour e, dunque, visibile da chiunque passi per la via principale della città.
 
La mostra gode del patrocinio e contributo del Comune ed è resa possibile grazie al sostegno di Savelli ascensori srl e di Cassa di Risparmio di Fermo spa.
 
L’artista
La pratica fotografica di Riccardo Banfi (Milano, 1986), si è consolidata attorno al tema del club e nella sua totalità si lega alla natura esplorativa dello sguardo nell’individuazione di attimi anonimi o di inaspettate epifanie che si celano potenzialmente in ogni luogo. Documentando il quotidiano, Banfi crea un corpus di opere diverse che combinano elementi figurativi e astratti, nonché prospettive biografiche e documentaristiche, offrendo una rappresentazione del mondo contemporaneo che è allo stesso tempo personale e universale.
 
Il lavoro di Banfi è stato presentato in istituzioni e festival internazionali come Colli e Museo delle Mura (Roma); Fonderia Artistica Battaglia e Conversation Piece (Milano); Fondazione Bevilacqua La Masa, Casa dei Tre Oci e Serra dei Giardini (Venezia); Cneai (Parigi); Agora (Berlino); Fotomuseum Winterthur (Winterthur); Assam State Museum (Guwahati); Loop (Barcellona); Landskrona Foto Festival (Landskrona). Nel 2015 ha pubblicato “Tnx”, il suo primo libro fotografico. Nel 2020 ha pubblicato “Sunshine Noir”, un’indagine che riassume e combina i numerosi antipodi che formano la topografia fisica ed emozionale di Los Angeles, ed è stato uno dei finalisti del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (Treviso). Nel 2021 è stato invece uno dei finalisti del Talent Prize 2021 (Roma).

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