Tanto agonismo fra i pugili che si sono affrontati sul ring



Redazione

MONTEPRANDONE
Grande spettacolo al palazzetto dello sport di Monteprandone con la riunione di boxe che la Ruffini Team ha regalato al mondo pugilistico marchigiano e a tutti gli appassionati di questo sport. La società organizzatrice, nel giorno della ricorrenza del naufragio del 'Rodi', invece dell’Inno di Mameli, ha fatto osservare in apertura un minuto di silenzio.
Ad aprire la serata, quattro incontri dilettantisti di livello, a partire dagli Youth Manuel Sacripanti contro Francesco Cacaci della Pugilistica S22 accompagnato all’angolo dall’ex campione italiano Roberto Bassi.
Un match molto equilibrato, con il giovane atleta Cacaci che si è mostrato tenace, coraggioso e tecnicamente preparato ma forse poco sicuro di sé, mentre l’avversario di casa ha convinto di più i giudici perché più preciso, determinato e risoluto ma entrambi molto bravi e di grandi promesse.

Il giovanissimo Junior Attila Piergallini dell’Ascoli Boxe, impostazione da picchiatore a corta distanza in continuo pressing, non ha dato tregua al suo validissimo avversario Matteo Ciliberti della Ruffini Team, che si è difeso egregiamente ma non ha saputo sfruttare a pieno il vantaggio della sua altezza tenendolo alla giusta distanza e probabilmente per questo è stato penalizzato dai giudici.

Altro match equilibrato e degno di nota quello tra il pugile di casa Alessio Falcioni e Davide Kolodziej del B.C. Castelfidardo, con quest’ultimo che ha avuto la meglio sul primo, ma le schivate all’indietro da pugile professionista con il gancio in rimessa dell’atleta Falcioni hanno dato comunque filo da torcere all’avversario. Bitossi Geki, élite sempre della famiglia Ruffini, il cui stile chiuso e compatto ricordava moltissimo quello del suo maestro Roberto, ha superato il suo avversario Eric Piccioni dell’Ascoli boxe che ha saputo però tener testa a un avversario saldo e pericoloso. Dei quattro tanto attesi match professionisti, il più bello sicuramente quello dell’esordiente Yacouba Said che ha affrontato uno sfrontato, scorretto ai limiti della squalifica e pericoloso avversario, come il marocchino Aziz El Ghouiai. È stato un match molto avvincente che ha animato la numerosa ed eccezionale schiera di tifosi del pugile di casa, esordiente professionista. Partito timido ed emozionato alla prima ripresa, è cresciuto in convinzione alla seconda, ha avuto delle difficoltà nella terza ma alla quarta ha strappato il verdetto con i denti. Altro match difficile e molto combattuto è stato quello tra Marcello Di Gennaro e Maurizio Amedeo del club Vasto Ring. Più alto e fisicamente più imponente, il pugile abruzzese ha messo in grande difficoltà il giovanissimo pugile di casa, che comunque non ha mollato mai e anche lui ha conquistato la vittoria dando tutto se stesso.

Molto contestato il match di Luca Di Loreto e Luigi Mantegna della Ciociaro Ring. Il peso supermedio della Ruffini team è un giovane atleta di grandissimo livello, atleticamente preparato e formato sui ring europei, grazie al suo maestro che crede molto in lui, mentre il suo avversario non era alla sua altezza e Di Loreto non ha infierito sul suo avversario. Nadia Flalhi invece, punta di diamante del maestro Ruffini ed Erica Montalbini della B.C. Castelfidardo, sono state le regine indiscusse della serata, due leonesse sopra il ring che hanno dato tutto con il massimo rispetto e stima reciproca che si evinceva a ogni deciso attacco e suggellato dall’abbraccio finale più potente dei loro colpi prima ancora del verdetto che ha visto vincente la pugile di casa già sfidante al titolo italiano. Ed è sicuramente significativo in questi tempi che due atlete donne, orgoglio del pugilato femminile, abbiano ricordato che cos’è la nobile arte del pugilato.

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