I nodi da sciogliere sono diversi, a cominciare dal tema dei salari, con la necessità di mettere in campo una buona contrattazione collettiva per aumentare le retribuzioni



Redazione

ASCOLI PICENO
Con il carovita, l’aumento dei tassi di interesse e le difficoltà che ogni giorno si ripercuotono sulla stabilità professionale di migliaia di imprese in tutta Italia, anche il Piceno deve fare i conti con la grande sfida occupazionale.

Per garantire un futuro al tessuto imprenditoriale del territorio, la Cna di Ascoli avverte una forte responsabilità nel dialogare costantemente con aziende e istituti di formazione per consolidare il legame tra la scuola e l’impiego e favorire la transizione dei più giovani dai banchi al posto di lavoro.

In questo senso, per l’associazione le Pmi del territorio possono davvero svolgere un ruolo fondamentale nell’ormai inderogabile processo di ricambio generazionale che, come in tutta Italia, dovrà coinvolgere anche il Piceno nei mesi a venire. Come evidenziato dal presidente Dario Costantini in occasione dell’assemblea nazionale Cna dello scorso venerdì 10 novembre, infatti, il 68% dei giovani trova il primo impiego in una piccola impresa.

Eppure, al tempo stesso, le aziende si trovano a fronteggiare una crisi senza precedenti, dovendo fare i conti con un calo di oltre 220.000 unità dal 2008 a oggi.

Per questa ragione, per l’associazione diventa fondamentale formulare proposte concrete e raccogliere sfide ambiziose per modernizzare un territorio che ha bisogno di restare competitivo per poter assicurare un futuro alle nuove generazioni.

I nodi da sciogliere, a oggi, sono diversi, a cominciare dal tema dei salari, con la necessità di mettere in campo una buona contrattazione collettiva per aumentare le retribuzioni e, al tempo stesso, garantire un ambiente favorevole a chi fa impresa.

Sarà necessario, inoltre, intervenire tempestivamente sul tema dell’accesso al credito in un Paese che, negli ultimi 12 anni, ha assistito a un taglio del 43% del sostegno concesso alle imprese da parte di banche e istituti finanziari. Nonostante l’assistenza fornita a migliaia di aziende del territorio dal confidi Uni.Co., è indispensabile tornare a dare piena fiducia a chi vuole investire sul futuro del Piceno.

Impossibile non evidenziare, poi, il ruolo chiave svolto dai nostri maestri artigiani nei processi di transizione green e digitalizzazione che avranno il compito di traghettare il Piceno in una nuova dimensione. Per farlo, però, sarà necessario poter contare sul sostegno delle istituzioni in materia di autoproduzione, con la proposta di incentivare i piccoli impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni accolta dal governo, e soprattutto di bonus edilizi, un tema su cui imprese e famiglie che hanno scrupolosamente rispettato le regole meritano di poter contare su chiarimenti, rassicurazioni e tempistiche adeguate per concludere i cantieri avviati.

Agli occhi della Cna picena, da sempre impegnata sul fronte della formazione, sarà infine fondamentale investire in ricerca, innovazione e orientamento per consentire alla nuove generazioni, una volta individuata la propria strada, di contribuire attivamente allo sviluppo di un territorio che, nei primi nove mesi dell’anno, ha assistito alla perdita di 4.384 imprese attive, facendo registrare il peggior calo percentuale del panorama nazionale per via delle ormai annose difficoltà sul piano della ricerca di collaboratori, del deficit delle scuole professionali, e del gap tra domanda e offerta.

«Alla luce delle problematiche che oggi compromettono l’efficacia del nostro sistema imprenditoriale, la nostra associazione ha condiviso a livello nazionale e territoriale delle proposte estremamente concrete per dare nuova linfa all’economia e consentire ai più giovani di dar voce alle proprie idee innovative - dicono Arianna Trillini e Francesco Balloni, rispettivamente presidente e direttore della Cna di Ascoli -. Le imprese, in fondo, rappresentano il principale centro di formazione della nostra società e, in quanto tali, meritano di contare sul sostegno delle istituzioni per poter competere su un mercato che, inevitabilmente, sta cambiando pelle. Come associazione di categoria intendiamo continuare a fare la nostra parte dialogando con imprenditori, cittadini, insegnanti, genitori e studenti per aiutare i nostri ragazzi a ritagliarsi un posto nel mondo del lavoro e a costruire, passo dopo passo, il proprio percorso professionale. Con il sostegno degli istituti scolastici e degli enti locali, proseguiremo in un cammino fatto di incontri, dibattiti e occasioni di confronto tra chi fa impresa e chi, un domani, sarà chiamato a raccoglierne il testimone, nella consapevolezza che in un momento storico come questo sia fondamentale trasmettere i valori autentici della piccola imprese, tessendo un filo diretto tra giovani e artigiani nel segno del saper fare».

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