La Cna di Ascoli sottolinea come gli incentivi a supporto degli interventi nell’edilizia risultino evidentemente fondamentali per intraprendere, o proseguire, il percorso della transizione ecologica ed energetica del Paese
Redazione
ASCOLI PICENO
La nuova direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici impone una seria riflessione sulle sorti edilizie del Piceno e del nostro Paese.
A oggi, infatti, la normativa prevede che tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro l’1 gennaio 2030, per poi salire alla classe D nel 2033 e, infine, raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero nel 2050.
Constatato che il 76% dei 24 milioni di alloggi in Italia è in classe energetica E, F, G - secondo il database 2022 Siape di Enea - la Cna di Ascoli sottolinea come gli incentivi a supporto degli interventi nell’edilizia risultino evidentemente fondamentali per intraprendere, o proseguire, il percorso della transizione ecologica ed energetica del Paese.
Per questa ragione, a livello nazionale Cna costruzioni, Confartigianato edilizia, Assocond Conafi e Rete professioni tecniche hanno definito le linee guida di una proposta comune in materia di eco-sisma bonus, anche alla luce delle prime proposte legislative in materia, individuando alcuni punti essenziali - pienamente condivisi anche a livello provinciale - per garantire un’efficace politica volta a favorire la riqualificazione degli edifici.
Tenendo conto di tutte le misure ordinarie che negli ultimi 20 anni hanno contribuito alla riqualificazione e all’efficientamento energetico degli edifici, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, risparmio e messa in sicurezza degli immobili fissati dall’Unione Europea, secondo la Cna picena è più che auspicabile una programmazione pluriennale degli interventi incentivati con un piano industriale di lungo periodo (20 o 30 anni), con garanzia di sostenibilità finanziaria nell’ambito del bilancio dello Stato.
Il tutto risulterebbe legato al conseguimento di specifici obiettivi di efficientamento e messa in sicurezza - 2 classi energetiche e una classe sismica, salvo revisione metrica - a prescindere dall’individuazione delle tipologie e tecnologie connesse agli interventi. Proprio per questo, la normativa primaria dovrebbe limitarsi a fissare gli obiettivi generali come il miglioramento delle classi di efficienza e di rischio, demandando a normativa di carattere regolamentare la definizione puntuale della tipologia di interventi e lasciando alla progettazione dei professionisti la possibilità di declinare soluzioni di natura tecnica in chiave innovativa.
Altro elemento cruciale messo in evidenza dalla Cna di Ascoli è il consolidamento delle procedure di controllo, anche mediante il ricorso alle asseverazioni dei professionisti, che hanno dato prova di essere un elemento importante per contrastare illeciti e truffe.
Piuttosto che attraverso il reddito del beneficiario, la misura dell’incentivo dovà inoltre essere definita con un sistema che assicuri sempre la copertura integrale del costo dell’intervento, ripartita tra intervento pubblico diretto (% di copertura delle spese), e ricorso a mutui pluriennali a tasso agevolato per il finanziamento del residuo, con garanzia di finanziamento integrale per le famiglie e i cittadini con capacità economica ridotta.
Un’ulteriore condizione per il corretto funzionamento del sistema è rappresentata dall’associazione delle misure incentivanti con lo sconto in fattura e la cessione dei crediti, scongiurando il blocco della cessione per l’impossibilità del sistema bancario di assorbire i crediti, magari coinvolgendo soggetti di emanazione pubblica. A tal proposito, è altresì necessario ipotizzare una proroga per consentire la corretta conclusione dei lavori già avviati, nonché individuare tempestivamente una soluzione all’ormai annosa questione dei crediti incagliati.
Inoltre, la Cna di Ascoli e la filiera delle costruzioni ritengono indispensabile l’adozione di norme per semplificare l’urbanistica e l’edilizia attraverso un nuovo testo unico sulle costruzioni, che consenta anche di regolarizzare le lievi difformità degli edifici per evitare le problematiche già osservate per il Superbonus. Sarà opportuno anche censire lo stato degli edifici tramite il fascicolo del fabbricato per stimolare l’esecuzione delle opere di miglioramento, come anche favorire la stipula di assicurazioni per eventi calamitosi con costi di polizza accessibili e inversamente proporzionali allo stato di sicurezza dei fabbricati.
«Come associazione abbiamo individuato delle linee guida estremamente concrete, che rispecchiano appieno i principi ispiratori delle proposte avanzate dalla Cna in questi ultimi mesi - afferma Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli -. Crediamo fermamente che il sistema dei bonus vada ripensato attraverso una serie di misure tagliate sulle esigenze di famiglie e piccole imprese, le vere protagoniste di una riqualificazione immobiliare ed energetica ormai inderogabile».
«L’associazione è da sempre in prima linea sulla questione dei bonus edilizi, per la quale già da mesi riscontriamo delle profonde criticità, a partire dal blocco imposto alla cessione del credito - aggiunge Arianna Trillini, presidente della Cna -. La direttiva europea impone di agire in maniera chiara e tempestiva per tutelare una filiera alla base della nostra economia, oggi alle prese con una grave crisi strutturale».
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