Il 26 aprile si è svolta nelle scuole medie del paese una lezione di 'La mia Scuola a Rifiuti Zero', con un focus sull’Oro blu: l'acqua e il risparmio idrico
Redazione
CASTIGNANO
Le lezioni sono parte della strategia 'Rifiuti Zero', cui l’amministrazione comunale ha aderito nel 2016. Il progetto vede le scuole di Castignano impegnate in percorsi di educazione ambientale già da diversi anni, con l’obiettivo di stimolare i ragazzi a partecipare alla transizione ecologica e alla costruzione di un ambiente sostenibile, perché l'attuale modello di sviluppo economico e il nostro stesso stile di vita risultano inadeguati a durare nel tempo.
All’incontro con i ragazzi della prima e seconda media hanno partecipato anche il presidente Alati della CIIP, il gestore dell’acqua del Piceno, e il sindaco Polini. Alcuni dirigenti tecnici della CIIP hanno illustrato ai ragazzi come si raccoglie l’acqua e quanto lavoro occorre per farla arrivare pulita e potabile ai nostri rubinetti di casa e sulle nostre tavole, soprattutto dopo il terremoto del 2016 che ha creato problemi alle sorgenti con conseguente forte diminuzione del flusso idrico.
Alati ha ricordato che <<siamo tutti proprietari di un'azienda florida, che realizza un prodotto finito di grande qualità e molto prezioso da salvaguardare. Non tutti in Italia ce l'hanno, specie in questo periodo di cambiamenti climatici e crisi idrica. La CIIP sta investendo oltre 90 milioni di euro per ammodernare e mettere in sicurezza i nostri acquedotti>>.
Fabio Polini ha sottolineato che <<noi siamo composti per il 90% di acqua, in sostanza siamo … dei secchi d'acqua, e dove non c'è acqua non ci può essere vita! Ha poi ribadito che l'acqua va rispettata, non è infinita. Il sistema degli acquedotti è così importante che l’acquedotto del Piceno è stato inaugurato il 16 ottobre 1956 dal Presidente della Repubblica Gronchi>>.
Alzando lo sguardo al resto del mondo, abbiamo imparato che l’acqua è senza dubbio la più importante risorsa della Terra, ricopre 3/4 della superficie terrestre: vista dallo spazio la Terra appare quasi come un “pianeta liquido”, un pianeta azzurro. Purtroppo, secondo l’Onu, quasi il 40% della popolazione si trova in condizioni di scarsità. Per questo il sesto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Onu prevede di garantire a tutti, entro il 2030, la disponibilità e la gestione, con almeno 50 litri d’acqua al giorno per persona.
Ma come usiamo l’acqua? In Italia, il 70% va al settore agricolo, il 20% al settore energetico e industriale, mentre il 10% per gli usi civili. Più della metà delle risorse superficiali utilizzabili si trovano al nord, il 19% si trova al centro, il 21% al sud e infine solo il 7% nelle isole maggiori.
Purtroppo, parte dell’alto consumo idrico italiano è determinato dallo spreco di acqua, che viene persa durante il trasporto nelle reti acquedottistiche civili e in quelle agricole. Anche per questo l’Italia è il Paese che consuma più acqua in Europa, 220 litri al girono a testa rispetto a una media di 165 negli altri Paesi.
Siamo anche dei grandi consumatori di acqua minerale (e quindi di bottiglie di plastica!), ma ci sono molte ragioni per preferire l’acqua del rubinetto: è più controllata, è fresca, costa poco, non inquina, elimina la plastica, è sempre disponibile ed è a km zero!
In conclusione, dobbiamo migliorare la qualità dell’acqua diminuendo l’inquinamento (discariche di rifiuti non controllate, sostanze chimiche pericolose nelle acque dei fiumi, gli scarichi urbani non depurati), proteggere tutti gli ecosistemi legati all’acqua, come le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, i laghi, le acque sotterranee, aumentare la quantità d’acqua disponibile evitando gli sprechi e riciclandola quando è possibile, rendendo più efficiente la distribuzione negli acquedotti, insegnare alle comunità a gestire bene la propria acqua, e ad adottare sane abitudini igieniche.
E cosa posso fare io? Bere l’acqua del rubinetto, preferire la doccia al bagno, chiudere l’acqua quando ti insaponi, applicare aeratori a basso flusso a rubinetti e docce, raccogliere l’acqua della doccia mentre aspetti che si riscalda, non lasciare che l’acqua scorra quando ti lavi i denti o le mani, controllare l’impianto idrico e riparare i rubinetti o i sanitari che perdono, installare nella cassetta di scarico del water un dispositivo in grado di erogare solo l’acqua necessaria o, per lo meno, con la doppia opzione 6/12 litri.
© Riproduzione riservata - L'Alba