Oltre a rappresentare un tema particolarmente caro alla CNA, la concorrenza è un concetto alla base del libero mercato, di fondamentale importanza per tutelare i soggetti economicamente più fragili dalle potenziali insidie provenienti dalle posizioni di mercato più solide e dominanti, e in questi giorni al vaglio del Senato







Redazione

ASCOLI PICENO
Nel Piceno, come in tutta Italia, artigiani locali e piccole imprese vivono quotidianamente di concorrenza, contribuendo in maniera determinante alla creazione di un’offerta diversificata e altamente concorrenziale nel pieno interesse dei consumatori.

È per queste ragioni che la CNA Picena accoglie con favore la volontà del Governo di promuovere un apposito decreto legge sul tema come riforma qualificante prevista dal Pnrr, lamentando però le evidenti inadempienze normative relative all’approvazione della legge annuale sulla concorrenza, eventualità verificatasi in tempi recenti solo nel 2009 e nel 2017, peraltro con lacune significative in termini di reali necessità del tessuto imprenditoriale.

«Apprezziamo la volontà delle istituzioni di elaborare un provvedimento volto a tutelare il modello concorrenziale - dichiara Arianna Trillini, presidente della CNA Picena -. Tuttavia, per raggiungere realmente l’obiettivo, sarà indispensabile tenere conto delle criticità che al giorno d’oggi minacciano l’efficienza e la competitività di alcuni settori, come nel caso dei balneari, del trasporto pubblico e del mercato dell’energia».

Se da un lato un nuovo impulso alla concorrenza potrà indubbiamente rappresentare un ulteriore stimolo per le realtà artigiane del territorio a continuare a fare impresa con passione e competenza, dall’altro la CNA Picena teme che in alcune circostanze i grandi operatori possano trarre vantaggio da un provvedimento che nelle premesse rischia di tagliare fuori le piccole imprese dal mercato.

In particolare, una delle novità degli ultimi mesi che riguarda da vicino il Piceno è quella legata al rinnovo delle concessioni balneari, con centinaia di aziende a conduzione familiare che in mancanza di un aggiornamento della normativa di settore dovranno necessariamente farsi da parte e dire addio ai sacrifici di una vita in favore di investitori di ben altra portata.

Una problematica, quella legata alle incertezze del Ddl Concorrenza, che va ad aggiungersi alle diverse criticità che in queste ultime settimane stanno mettendo a repentaglio la stabilità delle piccole imprese italiane, a partire dalle limitazioni imposte alla cessione del credito fino ad arrivare agli aumenti ormai incontrollati dei costi dell’energia e delle materie prime.

«I nostri artigiani hanno bisogno di poter contare su incentivi, agevolazioni e provvedimenti in grado di garantire loro la dovuta stabilità nel lavoro di tutti i giorni - spiega Francesco Balloni, direttore della CNA Picena -. Proseguendo su questa strada rischiamo di vanificare le importanti risorse stanziate per sostenere la ripresa delle attività economiche, con restrizioni e continui cambi di rotta che non fanno altro che disorientare le nostre imprese e paralizzare gli investimenti. C’è bisogno di strumenti concreti, come la cessione del credito e una riforma del codice degli appalti che consenta alle piccole imprese di competere alla pari».





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