L'amministrazione fa il punto della situazione, invitando tutti i privati a collaborare
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
I dati su arrivi e presenze dell’anno 2024 comunicati dalla Regione Marche confermano quelli provvisori che erano stati diffusi al termine del periodo estivo. San Benedetto del Tronto fa registrare un (-9,85%) negli arrivi, e (- 4,70%) nelle presenze, segno che coloro che hanno scelto questa città si sono trattenuti per più tempo.
Il dato in crescita di Pesaro non deve sorprendere, visto che è stata la Capitale italiana della cultura 2024, accogliendo tantissimi eventi: anzi, ci saremmo aspettati un dato ancor più positivo.
Ma come ha giustamente rilevato il presidente dell’Associazione albergatori Nicola Mozzoni, l’arido dato numerico dice ben poco. Non ci dice, per esempio che tipo di turismo accogliamo, con quale capacità di spesa, quale ricaduta hanno queste presenze sull’economia locale. A questi dati qualitativi dobbiamo fare riferimento. Un maggior numero di arrivi, infatti, non necessariamente ha un significato positivo, basti pensare ad esempio all’impronta ecologica sull’ambiente, uno di quei fattori che ha sempre più peso nelle scelte della destinazione turistica.
Tutto questo non deve farci ignorare i segnali di una difficoltà del nostro sistema ricettivo che ha un urgente bisogno di ripensarsi in una chiave adeguata ai tempi, supportata da una governance pubblica a sua volta al passo con un mondo che cambia rapidamente, così come le abitudini e i desideri di chi va in vacanza. E poi avere l’abilità adeguata per far arrivare ai potenziali ospiti l’immagine non di una città turistica, ma di una destinazione, un concetto molto più ampio che investe il modo di preparare i luoghi, di concepire i servizi, di organizzare l’accoglienza, di tarare i prezzi, e di ampliare la proposta ben oltre i canonici mesi estivi.
Senza considerare la necessità di porre con forza l’irrisolta questione dell’accessibilità di questo lembo meridionale della Regione: è sempre più difficile arrivare qui dalle grandi realtà del nord italiano ed europeo con una stazione ferroviaria piena di barriere, un’autostrada pericolosa e in continua manutenzione, con i collegamenti ferroviari difficoltosi.
Sono questi i motivi che rendono non più rinviabile la creazione di un sistema organizzato come la Dmo (Destination management organization), per questo abbiamo coinvolto tutti i soggetti privati che sono chiamati insieme a noi, a lavorare a questo progetto, per questo 5 sindaci del comprensorio si sono ritrovati a Milano, anche in rappresentanza di coloro che non sono potuti essere presenti, per presentare un progetto comune alla Borsa internazionale del turismo (Bit), purtroppo in una giornata, quella del martedì, che non ha avuto l’auspicato supporto della Regione com’era accaduto agli ospiti delle due giornate precedenti.
Metteremo ancor più energia ed entusiasmo in questo progetto, perché riteniamo che sia lo strumento giusto per far compiere al turismo sambenedettese, e a quello di un intero comprensorio che gravita sulla Riviera delle Palme, quel salto qualitativo che non è più rinviabile.
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