La cerimonia annuale ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Nella mattinata di oggi, lunedì 10 febbraio, si è svolta nel parco "Cerboni" l’annuale cerimonia di commemorazione di Giovanni Palatucci, ex questore di Fiume e Medaglia d'oro al merito civile, che negli anni della seconda guerra mondiale si oppose alle leggi razziali, e prestò il proprio aiuto a numerosi ebrei italiani e stranieri, affinché potessero salvarsi dai rastrellamenti operati dalle forze nazifasciste, opera che gli costò l’incarcerazione e la deportazione nel campo di sterminio di Dachau, dove morì nel 1945. Nel parco infatti alcuni anni fa fu piantumato un ulivo con ai piedi una targa che ricorda la figura del funzionario dello Stato e il suo estremo sacrificio.
Come da tradizione, un agente della Polizia di Stato ha ripercorso i punti salienti della carriera di Palatucci, prima della deposizione di un pensiero floreale dinanzi alla targa. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno preso parte il prefetto Sante Copponi e i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine del territorio, sono intervenuti con proprie riflessioni il questore Giuseppe Simonelli e il sindaco Antonio Spazzafumo, prima dell’intervento conclusivo tenuto dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, che ha successivamente recitato una preghiera e impartito la benedizione sul memoriale e su tutti i presenti.
<<Palatucci scelse di disobbedire a leggi ingiuste - ha detto il sindaco nel suo intervento -, salvando centinaia di ebrei dalla deportazione nazista, conscio che avrebbe dovuto pagare questa colpa con la vita. Nonostante questo, proseguì sulla sua strada, convinto che la retta via di un uomo di legge possa e debba divergere dalla legge stessa, quando la legge viene meno allo scopo di tutelare il cittadino e diviene strumento per opprimerlo. La sua storia è un esempio luminoso di dedizione al dovere e di rispetto per la dignità umana. Un esempio che deve continuare a ispirare chiunque indossi una divisa e serva lo Stato, ma anche tutti noi cittadini, affinché non dimentichiamo mai il valore della solidarietà e della responsabilità morale>>.
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