Avviata la trasformazione e la commercializzazione del pescato locale, attraverso le tecniche trasferite dai pescatori sambenedettesi



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Dal 23 novembre al 1° dicembre, una delegazione del comune di San Benedetto composta dal coordinatore generale del progetto Isospam (Innovazione e sostenibilità nel settore della pesca artigianale in Manabí) Sergio Trevisani, e da consulenti sulle tematiche delle strategie di sviluppo della pesca e del turismo, è tornata in visitata nei luoghi interessati dal progetto dedicato al potenziamento del settore ittico del territorio del distretto ecuadoriano di Manabí.

La delegazione ha visitato le piccole realtà peschiere dei villaggi siti nell’area del progetto, dove insistono diverse attività autonome, incontrato i pescatori e le autorità locali, e hanno preso visione delle implementazioni delle attività previste dal progetto medesimo.

Nella giornata di venerdì 29 novembre, si è tenuta una riunione tra i partner del progetto nel corso della quale la Politecnica Salesiana di Quito e il governo provinciale di Manabí, responsabili delle attività di formazione dei pescatori e del percorso di trasformazione e commercializzazione del pescato, hanno tenuto una relazione sullo stato dell’arte delle azioni intraprese e su quelle da intraprendere nel breve periodo.

Da rilevare che negli ultimi dodici mesi sono state avviate le attività di trasformazione del pescato conferito in strutture specializzate gestite dai pescatori del luogo ed è cominciata la commercializzazione di una gamma di prodotti che vanno dalla concha affumicata, un bivalve che si trova tra le mangrovie, ai gamberi dell’estuario del fiume Cojimies, alle ostriche provenienti dall’impianto realizzato sempre con fondi del progetto, e ancora burger di pesce di produzione locale preparati dalla popolazione.

A beneficiare dei proventi delle vendite sono state le stesse comunità di pescatori artigianali che, grazie a questi nuovi introiti, stanno sperimentando importanti miglioramenti sociali ed economici.

Il progetto prevede anche un’azione di economia circolare che è prossima al suo avvio: essa consiste nel recupero degli scarti di lavorazione dei gamberi per esterne chitina e chitosano, sostanze di grande valore commerciale utilizzate in diversi campi come quello cosmetico e medico, nell’industria alimentare, nei trattamenti delle acque reflue, in agricoltura e in acquacoltura.

L’assessore alle politiche del Mare Laura Camaioni, che ha visitato i luoghi di progetto nel marzo 2023, a seguito della relazione ricevuta dalla delegazione, ha mostrato tutta la sua soddisfazione per i rilevanti passi avanti del progetto: <<San Benedetto - ha detto la Camaioni - può vantarsi di aver trasferito con successo le proprie conoscenze nel settore della pesca e della transizione ecologica a vantaggio dello sviluppo e dell’innovazione culturale e tecnologica di luoghi che, come il distretto di Manabí, vivono da lungo tempo periodi di crisi sociale ed economica>>.

Con il 2025, il progetto giungerà al suo ultimo anno di attività e, nel mese di maggio, è prevista un’ultima visita da parte della delegazione sambenedettese con lo scopo di verificare il livello di successo dell’implementazione delle azioni del progetto.

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