Presentati in un incontro gli studi indispensabili per la redazione del nuovo Piano regolatore



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Venerdì 15 novembre, nell’auditorium comunale si è svolto l’incontro dedicato alla presentazione dei primi risultati dell'analisi condotta dall'Università politecnica delle Marche sull'evoluzione del contesto socioeconomico di San Benedetto e del territorio circostante, passaggio fondamentale per la redazione del quadro conoscitivo del futuro Piano urbanistico generale della città.

Durante l’incontro, dal titolo “Verso il Piano urbanistico generale: quale sviluppo per la città e il suo territorio”, sono intervenuti i professori Gianluca Gregori (rettore dell’Univpm), e Valerio Temperini (professore associato del dipartimento di management dell’università dorica), che hanno spiegato come sia mutato nel corso degli anni il quadro socioeconomico cittadino e le implicazioni che ciò comporta per la progettazione in campo urbanistico.

Dalle relazioni è emersa la considerazione che la città dovrebbe tornare a svolgere un ruolo più attivo per lo sviluppo socioeconomico di un ampio territorio, assolvendo alla funzione di “città metro”. Occorre però mettere a frutto le potenzialità della città e anche adottare una prospettiva allargata per conseguire le giuste sinergie e integrazioni con i Comuni dell’area di influenza.

La popolazione nel comune di San Benedetto si è stabilizzata negli ultimi anni su circa 47 mila persone, ma si osserva un processo di invecchiamento e la “fuga” dei più giovani soprattutto verso i paesi contigui. La città rimane comunque appetibile e continua ad attrarre investimenti in seconde o terze case, determinando prezzi sempre più elevati, troppo alti per le famiglie del ceto medio. Si assiste pertanto a un incremento della popolazione che vive la città per un periodo limitato, in sostituzione di quella permanente, con conseguenze anche dal punto di vista della sostenibilità economica per le attività commerciali e dei servizi.

I docenti relatori hanno quindi posto all’uditorio una domanda ineludibile: che cosa vuole diventare San Benedetto in futuro? Una località prettamente balneare, vivace d’estate e spenta nel resto dell’anno? Oppure una città attraente e vivibile tutto l’anno? In questo secondo caso, hanno avvertito Gregori e Temperini, occorrerebbe realizzare politiche che incentivino il popolamento effettivo, ad esempio sostenendo progetti di housing sociale a favore di giovani coppie, e lavorando su nuovi modelli di sviluppo economico, guardando ad esempio alle potenzialità legate all’espansione delle attività portuali e in particolare della cantieristica (possibilità di costruire e accogliere imbarcazioni di più grandi dimensioni, con evidenti benefici per le filiere e il turismo), alla valorizzazione della pesca, alla blue economy e a un turismo che può essere presente tutto l’anno se connesso allo sport, all’arte e alla cultura, all’enogastronomia, e ai percorsi esperienziali integrati con l’entroterra.

Quanto allo sviluppo urbanistico, dal convegno è arrivata la conclusione che l’eccessivo consumo di suolo e l’elevata densità abitativa impongono più che nuove costruzioni, l’opportunità di riqualificare e migliorare l’esistente aumentando l’accessibilità e la fruibilità del territorio, la connessione delle differenti zone in linea con i principi della mobilità sostenibile, la disponibilità di spazi verdi da interpretare anche come luoghi di aggregazione, il potenziamento dell’offerta di servizi a favore dei residenti e anche dei visitatori-turisti.

Il capitale umano costituisce un punto di forza di San Benedetto, presentando un tasso di laureati tra i più alti delle Marche; è un aspetto particolarmente rilevante in ottica di attrazione di imprese. Così come la presenza dell’università, che potrebbe essere ulteriormente valorizzata e che svolge un ruolo anche di stimolo all’innovazione e alla creazione di imprese innovative che possano incidere sui settori chiave del territorio, come ad esempio la “Blue economy”.

<<Non esistono territori destinati al declino - ha concluso Gregori - perchè i territori sono il risultato di flussi. Flussi di residenti, di visitatori e turisti, di imprese e di utenti in senso più ampio, verso i quali occorre creare e proporre offerte di valore per poterli attrarre e fidelizzare>>.

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