Testimonianza e narrazione della guerra si sono rincorse durante l’incontro con i ragazzi con i quali ha commentato foto e video significativi per la comprensione del mondo contemporaneo
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Il liceo scientifico "Rosetti" di San Benedetto ha ospitato lo scorso 29 aprile, Claudio Speranza, notissimo inviato di guerra e cineoperatore del Tg1. Il reporter ha dialogato con gli studenti delle classi 5D, 5E, 5F e 4E, portando il proprio prezioso contributo professionale e personale, elaborato in cinquant’anni di attività nei più diversi contesti, in particolare bellici.
Testimonianza e narrazione della guerra si sono rincorse durante l’incontro con i ragazzi con i quali ha commentato foto e video significativi per la comprensione del mondo contemporaneo. Classe 1937, ascolano, Speranza ha iniziato giovanissimo a dedicarsi alla sua passione, passando dalla professione di cameraman a quella di foto-telereporter, immortalando momenti, eventi, personaggi che sono parte della storia del Novecento e non solo. Ma a fare da catalizzatori durate l’incontro sono stati gli scatti realizzati nella striscia di Gaza, a Sarajevo, in Somalia, Iran, Kuwait, e Kosovo, solo alcuni degli scenari bellici immortalati dalla camera di Speranza nella sua lunga carriera al Tg1. Una straordinaria carrellata di foto ha fatto emergere aspetti fondamentali delle guerre contemporanee: la costante presenza dei civili in prima linea sui vari fronti, i profughi in fuga dai territori occupati, i bambini soldato, soprattutto negli scenari africani, i territori minati, che mietono vittime e feriti anche a guerra finita. Un documentario girato nel 1998 a Hebron, durante l’Intifada, ha drammaticamente dimostrato la stringente attualità di quelle immagini, dopo più di 25 anni, immagini che “potrebbero essere state girate in questi giorni” come ha sottolineato Speranza.
L’incontro, promosso dal dipartimento di filosofia e storia del "Rosetti", ha visto una platea interessata e coinvolta, che ha rivolto a Speranza molte domande anche sul mestiere di reporter, sulle sue inevitabili e spesso necessarie paure e sul cammino che conduce alla professione; domande cui il giornalista ha risposto soffermandosi anche su precise situazioni di pericolo da lui vissute. I ragazzi si sono inoltre voluti confrontare sugli attuali scenari bellici in merito ai quali, considerate anche le crisi umanitarie conseguenti, hanno chiesto a Speranza una valutazione riguardo possibili soluzioni politiche.
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