Nel febbraio 2020, il Comune chiedeva il rilascio dell’immobile intimando lo sgombero dell’area e di tutti i beni e attrezzature di proprietà. Dinanzi all’inerzia della controparte, nel luglio 2022 veniva emessa un'ordinanza di sgombero, poi sospesa per problemi tecnico organizzativi



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Sulla questione “bambinopoli” è necessario fare chiarezza riportando i termini esatti della questione. L’area è stata acquisita dal Comune, insieme ad altre della zona centrale della città, nel dicembre 2015 attraverso il cosiddetto “Federalismo demaniale”.

In quel momento il bene era in affitto da parte dello Stato alla ditta 'Central Park srl' e risultava catastalmente l’iscrizione di un diritto superficiario per l’area a favore del soggetto titolare del contratto. Alla scadenza di questo contratto, fu stipulato nel 2019 un nuovo contratto, stavolta con il Comune, avente a oggetto la concessione temporanea per la gestione dell’area e dei manufatti che prevedeva che, alla scadenza, il concessionario avrebbe dovuto riconsegnare i beni rimuovendo tutte le attrezzature di sua proprietà.

Nel febbraio 2020, il Comune chiedeva il rilascio dell’immobile intimando lo sgombero dell’area e di tutti i beni e attrezzature di proprietà. Dinanzi all’inerzia della controparte, nel luglio 2022 veniva emessa ordinanza di sgombero, poi sospesa per problemi tecnico organizzativi.

Parallelamente, l’amministrazione, valutando utile la possibilità di recuperare per le destinazioni future dell’area la struttura e le opere accessorie realizzate dal privato, prospettava più volte la sua disponibilità alla valutazione economica di questi beni legittimamente realizzati, l’ultima nel gennaio 2023.

Nel luglio scorso, la giunta forniva indirizzi al dirigente dell’area lavori pubblici e patrimonio di valutare e definire una proposta di accordo transattivo/bonario allo scopo di chiudere le questioni pendenti.

Gli uffici hanno individuato nello strumento dell’accordo sostitutivo del procedimento (previsto dall’art.11 della L. 241/90 sulla trasparenza amministrativa), la forma amministrativa con la quale definire la riconsegna dell’immobile e gli impegni tra le parti, i tempi e i modi per la conclusione del procedimento, e l’avvio della procedura pubblica per l’assegnazione dell’immobile.

Contestualmente è stato stilato un atto di accordo con il duplice scopo di riconoscere un giusto indennizzo al privato per le strutture da lui realizzate sull’area e ottenere in tempi rapidi il raggiungimento dell’obiettivo di restituire alla pubblica fruizione il bene.

L’accordo sostitutivo è stato approvato dalla giunta comunale a novembre 2023, sottoscritto dalle parti l'1 dicembre scorso, e il 18 dicembre l’immobile e l’intera area sono stati riconsegnati al Comune liberi dalle attrezzature di proprietà della ditta. Tutto ciò ha consentito di dare il via al bando per l’assegnazione della gestione del bene.

Va ricordato che il bando prevede premialità per le proposte di gestione che garantiscano al Comune la valorizzazione della struttura e dei luoghi con attività rivolte allo svago e a servizio dei bambini e delle famiglie, il miglior intrattenimento ludico, la promozione del territorio, della città e della cultura locale. Sarà una commissione giudicatrice, composta da dirigenti e/o funzionari del Comune, a valutare nella massima trasparenza le proposte.

Inoltre è previsto a carico dell’aggiudicatario il pagamento dell’indennizzo di 30.000 euro al precedente concessionario previsto nell’accordo sottoscritto in conformità, si badi bene, al regolamento comunale per la gestione del patrimonio.

In conclusione, l’amministrazione evidenzia i risultati che la città otterrà con questa operazione:

- il bene tornerà a essere valorizzato come merita nel rispetto della sua vocazione storica di area per lo svago e il riposo di bambini e famiglie;

- il Comune dopo quattro anni tornerà a riscuotere un canone di affitto;

- il Comune non dovrà nulla al concessionario uscente per l’immobile che egli ha realizzato;

- il Comune risparmierà i 35.000 euro già stanziati per i primi interventi di riqualificazione del bene, e altri interventi indispensabili sulla struttura.

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