Primo laboratorio dell'università politecnica delle Marche al liceo scientifico di Fermo e interviste agli studenti del liceo artistico "Preziotti-Licini" di Porto San Giorgio



Redazione

FERMO
Ha preso il via, martedì 31 gennaio, il primo dei Laboratori che l'università politecnica delle Marche proporrà ai diversi istituti scolastici superiori del Fermano.
L'incontro è stato tenuto a Fermo nella sede del liceo scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" e ha riguardato l'ambito scientifico. Tema dell'intervento è stato, "La plastica che racconta la plastica, dalla nascita ad oggi, dal successo al declino" e "La plastica agli occhi del ricercatore". Due i momenti proposti ai numerosi studenti liceali con un format comunicativo molto agile e immediato. Il primo è stato una sorta di spettacolo condotto dalla giovane ricercatrice universitaria Giulia Lucia che ha interpretato il ruolo della plastica partendo dalla domanda: "Plastica o non plastica, questo il dilemma". La dottoranda ha fatto uso di video e di canzoni raccontando la storia del materiale.

Il secondo momento è stato affidato all'altra giovane ricercatrice-dottoranda Càrola Mazzoli che si è soffermata sul problema della contaminazione nell'ambiente marino, con particolare attenzione alla problematica emergente sulla presenza e sugli effetti della plastica e, in specie, delle microplastiche.

A dare l'avvio al primo laboratorio dell'università politecnica delle Marche è stata la dirigente scolastica del liceo scientifico Marzia Ripari che ha sottolineato <<il fruttuoso rapporto imbastito da tempo con la politecnica delle Marche>>.

Il consigliere provinciale con delega al patrimonio scolastico Pisana Liberati, ha dato il saluto agli studenti, insegnanti e ricercatori, parlando di un impegno della Provincia, scuola e università <<per rendere i giovani protagonisti e puntare sulla scoperta ed emersione dei loro talenti>>.

Complessivamente, i Laboratori saranno dieci, così ripartiti per aree tematiche: due per economia, due per scienze, tre per agraria, due per ingegneria, e uno per medicina.

Obiettivo dei dieci interventi è: orientare allo studio e formare al lavoro, la trasformazione tecnologica e digitale, la creatività e innovazione come strumenti di contrasto alla dispersione scolastica.

Mercoledì 1 febbraio, è stata la volta invece degli studenti del liceo artistico "Preziotti-Licini" di Porto San Giorgio, classi 4 e 5, sezione grafica.

Si tratta dei giovani che hanno realizzato lavori grafici per la scelta del logo che accompagnerà tutta la campagna di comunicazione del progetto "Giovane futuro".

Gli studenti intervistati hanno spiegato da quale intuizione è nato il logo proposto e i contenuti che si volevano evidenziare. L'elaborazione ha preso le mosse da ciò che occorreva rappresentare: i giovani, il futuro, e la battaglia contro la dispersione scolastica.

Le interviste saranno visibili prossimamente sull'apposito sito della Provincia riguardante il progetto "Giovane futuro". Riprese e montaggi sono stati curati da FabbrikaKreativa di Francesco Concetti.

La dirigente scolastica del liceo artistico Annamaria Bernardini, ha sottolineato i punti di forza del progetto <<per la crescita della scuola: inclusività, orientamento post diploma, e formazione dei docenti>>.

La professoressa Moira Antonelli, che ha supportato il lavoro dei suoi studenti per la realizzazione dei loghi, ha parlato dell'importanza di lavorare anche per l'esterno, un modo per mettersi alla prova e confrontarsi con una valutazione.

Il progetto, che è finanziato nel quadro di "Azione ProvincEgiovani", iniziativa promossa dall’Upi e finanziata dalla presidenza del consiglio dei ministri (dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale), ha come obiettivo quello di valorizzare le potenzialità del ragazzo; coinvolgere gli stakeholders per far loro assumere impegni specifici nei confronti di tutte le espressioni di disagio che in maniera sempre più diffusa richiedono interventi formativi e istituzionali differenziati; rendere la scuola e gli ambienti frequentati dai ragazzi più inclusivi; far giungere il ragazzo ad una vera e propria conoscenza di sé e della comunità di appartenenza; far crescere nei giovani l'interesse a ciò che fanno e a ciò che li circonda; intercettare i giovani che hanno perso fiducia nella società; stimolare l’interesse allo studio e alla formazione; far apprendere la responsabilità nella scelta; rafforzare le potenzialità di sviluppo socio-economico e l'attrattiva del territorio verso i giovani; attivare iniziative connesse e sinergiche sull’occupazione, imprenditorialità giovanile, innovazione, riutilizzo e condivisione di spazi; proporre l'utilizzo dei nuovi strumenti e tecnologie di comunicazione; far acquisire competenze e conoscenze. 

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