Si svolto ieri, giovedì 24 novembre, un nuovo appuntamento con "La mia scuola a Rifiuti Zero"



Redazione

CASTIGNANO
Quanto materiale si usa per fabbricare un dispositivo elettronico o un elettrodomestico?

Quanto di questo materiale appartiene alle cosiddette materie prime critiche e alle terre rare?

Da dove vengono questi materiali e quante emissioni di CO2 derivano dalla loro estrazione?

Quanti chilometri deve percorrere ciascun materiale per arrivare alla fabbrica e poi il dispositivo per arrivare al negozio?

In teoria quanto di questo materiale sarebbe possibile riciclare? Cosa possiamo fare come singoli cittadini per allungare la vita di questo apparecchio e per usarlo in modo sostenibile?

A queste e altre domande hanno cercato di rispondere, ieri 24 novembre, i ragazzi della classe terza della scuola secondaria inferiore di Castignano che, dopo aver incontrato Rossano Ercolini qualche settimana fa, hanno deciso di approfondire con "Marche a rifiuti zero" il tema delle terre rare che così da vicino interessa la tecnologia e i suoi apparati.

All'inizio i ragazzi descrivono la tecnologia in modo assolutamente positivo, ma è davvero così?

Per fabbricare un computer si utilizzano 1,7 tonnellate di materiali, compresi 240 chili di combustibili fossili, ma anche l’utilizzo di questi dispositivi ha un forte impatto ambientale: Internet da sola utilizza il 10% dell’elettricità mondiale e rispetto a dieci anni fa inquina sei volte di più, con un monte emissioni che eguaglia oggi quello dell’intero traffico aereo internazionale. Due ricerche online rilasciano anidride carbonica al pari di una teiera d’acqua portata a ebollizione, mezz’ora di streaming emette quanto dieci chilometri percorsi in automobile, mentre un solo ciclo di training linguistico di un algoritmo arriva invece a inquinare come cinque automobili termiche lungo il loro intero ciclo di vita. Complessivamente, i consumi energetici dell’intelligenza artificiale raddoppiano ogni 3,4 mesi, e per risolvere in pochi secondi il cubo di Rubik a un algoritmo serve l’elettricità prodotta in un’ora da tre centrali nucleari.

Queste tecnologie dipendono da materiali di cui il nostro Paese è privo. L'estrazione e produzione di materie prime critiche produce nei paesi esteri, come Cina e Congo, inquinamento di aria, acqua e suolo. Si parla anche di sfruttamento minorile, enormi sprechi nella produzione e accaparramento di terre (land grabbing).

Tali effetti collaterali cesserebbero con il recupero di questi materiali dai nostri dispositivi Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), e dal futuro impiego di un materiale rivoluzionario chiamato grafene.

Le buone notizie?

Sono già diverse le imprese italiane che recuperano metalli preziosi da telefoni, Pc e che investono sullo studio del grafene.

Inoltre, nel nostro piccolo possiamo riparare il più possibile i nostri dispositivi per evitare di comprarne di nuovi o partecipare alla campagna di "Riciclo dei cellulari" per la tutela e conservazione di alcuni habitat critici, promossa in tutto il mondo da Jane Goodall. Essere sostenibili è possibile e dipende solo da noi.

Naturalmente ieri non è stato possibile rispondere a tutte le domande e per questo i ragazzi e i professori di Castignano si sono impegnati a realizzare un laboratorio sulla composizione, il ciclo di vita e il riciclo dei dispositivi elettronici e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche in generale, cosiddette Aee che quando diventano rifiuti sono denominati Raee, cioè rifiuti da Aee.

Con le classi prima e seconda abbiamo parlato anche di Agenda 2030, sostenibilità e accesso all'acqua.

I 17 obiettivi, profondamente interconnessi tra di loro, intendono sconfiggere le disuguaglianze e promuovere l'equità. L'obiettivo 6 punta a garantire a tutti l'accesso ad acqua pulita e a servizi igienico sanitari. Il diritto all'acqua è uno dei diritti fondamentali dell'uomo, eppure nel mondo 2,2 miliardi di persone non hanno accesso ad essa.

In Italia siamo fortunati: l'acqua è disponibile più che in altri paesi del mondo. Eppure se ne spreca molta. Siamo anche il maggior consumatore di acqua in bottiglia al mondo e ciò genera una enorme quantità di rifiuti in plastica. Inoltre, acquistando acqua minerale ingeriamo microplastiche.

Fortunatamente, scopriamo che i ragazzi già bevono già acqua del rubinetto e conoscono diversi modi per risparmiare acqua in casa ed essere più sostenibili.

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