La diplomazia internazionale unita in una conferenza per la pace e in memoria delle vittime civili delle guerre

Testo, foto e video di Simone Corradetti

Grande partecipazione della diplomazia internazionale nella sala "Esperienza Europa - David Sassoli" in piazza Venezia, a Roma, sabato 1 febbraio, in occasione della seconda conferenza dal titolo "L'Europa, faro di pace nel mondo", durante la Giornata delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. A moderare l'incontro, il professor Gennaro Ruggiero (ambasciatore Unhr Council Italia e Oird e presidente Organizzazione internazionale relazioni diplomatiche). Prima dell'inizio dell'ordine dei lavori, è stata cantata l'Halleluja dall'eccellente soprano Sabrina Fardello.
Saluti istituzionali dell’onorevole Susanna Ceccardi (europarlamentare Delegazione per le relazioni con Israele), e Fabrizio Santori (segretario dell’Assemblea Capitolina).
Interventi: ambasciatore Mario Ioppolo (presidente Fondazione Osservatorio politico e geopolitico internazionale), John Crisci (scrittore ed ex direttore Wfp - Onu), Pino Pelloni (presidente Fondazione Levi-Pelloni), ambasciatore Oird Maurice Cereghini (presidente Maurice Cereghini Institute - Lugano), Foad Adi (presidente Agenzia informazione senza confini), Angelica Loredana Anton (presidente Fondazione Area cultura), Gennaro Vitiello (teologo), Sara Spoletini (sociologa), Anna Silvia Angelini (presidente Associazione italiana donne europee - Nettuno), Andrea Viscardi (giornalista e presidente Fondazione Centro studi parlamentari), Giulia Covelli (avvocato), Mimmo Muolo (scrittore e giornalista vaticanista - Avvenire), Gaetano Ruocco (presidente Associazione nazionale sottufficiali d’Italia), Antoniu Martin (giornalista internazionale storico analista politico), Fabio Valentini (vicepresidente Consiglio Euromediterraneo per il dialogo), Roberto Galanti (console della Moldova), Sua Beatitudine Filippo Ortensi (Chiesa ortodossa italiana), Carmelo Antonio Terzo (coordinatore Roma Capitale di Medea Odv), Gisela Josefine Lopez Montilla (artista e ambasciatrice per la cultura italiana: Italia/America del sud), Maria Letizia Proia (psicologa), Assen Migahed (vicepresidente Associazione itali arabi), Sua Eccellenza Luis Miguel (vescovo ordinario della Chiesa episcopale anglicana d’Europa), Giovanni De Ficchy (giornalista, criminologo e corrispondente diplomatico), e  Anna Fusco (attrice e Mental coach).   

Durante l'evento diplomatico, non sono mancate le parole del console onorario della Repubblica di Moldova (circoscrizione Marche e Abruzzo) Roberto Galanti, che ha voluto puntalizzare con estrema precisione, la situazione geopolitica nelle zone interessate dal conflitto ancora in atto fra la Russia e l'Ucraina.
<<La Moldova e la sua regione separatista della Transnistria - ha affermato il console Galanti durante l'incontro capitolino - rappresentano uno dei conflitti post sovietici più prolungati e complessi. Le tensioni tra le due entità si trascinano da decenni, con implicazioni geopolitiche significative e un costante stato di incertezza. Le radici del conflitto risalgono al crollo dell'Unione sovietica. La Transnistria, con una popolazione a maggioranza russofona e legami economici stretti con la Russia, si oppose all'indipendenza della Moldova, dichiarando la propria sovranità nel 1990. Ne seguì una breve guerra nel 1992, conclusa con un fragile cessate il fuoco. Oggi, la Transnistria rimane de facto indipendente, sebbene non sia riconosciuta da alcuna nazione. La regione è sostenuta economicamente e militarmente dalla Russia, che mantiene un contingente di truppe sul territorio. La presenza russa in Transnistria e il sostegno di Mosca ai separatisti - ha aggiunto - sono una costante fonte di instabilità e anche per questo motivo la Moldova ha espresso l'ambizione di aderire all'Unione europea, un obiettivo che contrasta con gli interessi russi nella regione. La guerra in Ucraina ha intensificato le preoccupazioni sulla sicurezza moldava, con timori di un possibile spillover del conflitto. La Transnistria rimane un punto nevralgico nella competizione fra Russia e Occidente nell'Europa orientale. La situazione in Moldova e Transnistria ha importanti implicazioni per la sicurezza regionale e internazionale. Un'escalation del conflitto potrebbe destabilizzare l'intera regione del Mar Nero e avere ripercussioni sulla politica energetica europea. La Russia vede nella Transnistria un punto di appoggio strategico per esercitare pressione sulla Moldova e sugli altri Paesi vicini. Per questi motivi auspichiamo un ingresso rapido della Repubblica di Moldova nella Comunità europea. Inoltre è stato un onore per me, poter intervenire in questa sede dell'Unione, a Roma, intitolata al compianto amico, giornalista e politico David Sassoli, avendo avuto modo di conoscere la sua serietà, caparbietà e determinazione anche all'interno delle istituzioni europee. Voglio infine ringraziare - ha concluso Galanti - il giornalista Simone Corradetti che mi ha supportato nella realizzazione del mio intervento in questa sede>>. 

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