Intelligenza artificiale: opportunità e rischi per la pubblica amministrazione 4.0
Redazione
PERUGIA
Le pubbliche amministrazioni possono e devono governare l’utilizzo delle tecnologie digitali, e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, impiegabili in ambito amministrativo, politico, professionale e sociale. E’ stato questo il filo conduttore del seminario online denominato “Intelligenza artificiale e pubblica amministrazione: scenari futuri e pregiudizi da sfatare”, organizzato oggi dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
Il corso ha approfondito il rapporto tra normativa e tecnologia, intelligenza artificiale, robotica e pubblica amministrazione, proponendo un inquadramento normativo in materia, anche alla luce dei progetti in atto nella pubblica amministrazione. Temi analizzati da due relatori di rilievo nazionale: Anna Corrado (Magistrato T.A.R. Campania), già esperto del consiglio dell’ANAC, e Corrado Giustozzi (Senior Cyber Security strategist).
Intelligenza artificiale, BIG Data e algoritmi all’interno del quadro normativo europeo e nazionale, status giuridico dei “Robot” e c.d. personalità elettronica, sono stati i principali argomenti trattati dal giudice Corrado. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, rappresentata da un insieme articolato di tecnologie che spaziano dal ragionamento e dall’apprendimento automatico alla rappresentazione della conoscenza, in chiave di sicurezza, è stato invece affrontato dal Dottor Giustozzi.
<<L’intelligenza artificiale e l’adozione di sistemi automatizzati – ha detto l’Amministratore Unico, Marco Magarini Montenero – possono offrire soluzioni per l’analisi dei dati, per il settore della cybersecurity, e possono contribuire ad ottimizzare alcuni servizi, sia pubblici che privati. Possono essere, inoltre, volano di sviluppo economico. Tuttavia, l’impiego di tali tecnologie pone interrogativi di natura politica, economica ed etica che meritano massima attenzione. Dal punto di vista del settore pubblico - ha concluso - la transizione verso la digitalizzazione e l’amministrazione 4.0, impone lo sviluppo di competenze sui modelli di utilizzo dei dati, sia di carattere normativo che tecnico>>.
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