Continuare ad adottare le precauzioni contro il Covid, e vaccinarsi con la terza dose.

     

Redazione

PERUGIA
In queste ore la Regione Umbria sta inviando ai cittadini over 40 e ad altre categorie target, un messaggio per invitare coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da sei mesi, a prenotarsi tempestivamente e senza procrastinazioni, per la terza dose di vaccino anti Covid: lo rende noto l’assessore alla salute della Regione Umbria Luca Coletto.

A tal fine la Regione, oltre ai punti vaccinali territoriali, ha stabilito che la terza dose potrà essere somministrata dai medici di medicina generale e nelle farmacie.

Inoltre, il Comitato tecnico scientifico, insieme al nucleo epidemiologico ha convenuto di avviare, a partire dal 22 novembre, la somministrazione della terza dose a tutti gli over 40 che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi da almeno sei mesi come raccomandato dalla Struttura commissariale nazionale, e anche a tutti i soggetti che lavorano nelle strutture sociosanitarie e sanitarie.

<<L’Umbria – ha spiegato l’assessore Coletto – dall’analisi dei dati elaborata dal Nucleo epidemiologico, è in una situazione di stabilità che potrà essere mantenuta solo con un atto di responsabilità dei cittadini che dovranno vaccinarsi con la prima dose se ancora non l’hanno fatto, e con la terza se sono già passati sei mesi dal primo ciclo. Inoltre, è fortemente raccomandato l’uso della mascherina che, come sollecitano dal Cts, va indossata correttamente coprendo il naso, anche per evitare il contagio di adenovirus in circolazione in questo periodo. Solo così - conclude - potremo restare sotto la soglia dei ricoveri>>.

In merito ai ricoveri va sottolineato che oggi in Umbria sono stati ricoverati in area medica nove soggetti, di cui uno non vaccinabile. Gli altri otto erano tutti vaccinati: di questi, 5 sono over 80 che avrebbero già potuto ricevere la dose aggiuntiva.

Complessivamente degli otto vaccinati, sei erano stati vaccinati con due dosi tra gennaio e maggio, ad eccezione di due soggetti che avevano completato il ciclo tra giugno e luglio.

<<Questo dato relativo al numero dei ricoveri – spiegano gli epidemiologi – va letto comunque nell’insieme, e non come dato assoluto. Bisogna tener presente che il vaccino, pur non immunizzando al cento per cento, protegge dalle forti complicanze e dalla morte. Quello che ci troveremo ad affrontare in una popolazione completamente vaccinata è che, comunque una quota possa finire in ospedale, ma è altamente improbabile rispetto a chi non è vaccinato. Però è certo che nel tempo l’immunità comincia a calare, ed è per questo che è importante la tempestività nel rinnovare l’immunizzazione con una dose aggiuntiva. Proprio per valutare il livello di rischio, il Cts e il Nucleo epidemiologico stanno avviando uno studio approfondito>>. Concludono gli esperti.

            


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