Nella mattinata di ieri, mercoledì 18 dicembre, la crew boat da 48 metri armata dalla crotonese Vremar Srl di Marco Vrenna è tornata in acqua al termine di una notevole operazione di refitting portata avanti dalla Vremar e dalle imprese della cantieristica sambenedettese targata Cna Ascoli
Redazione
ASCOLI PICENO
Dopo 7 mesi trascorsi nei cantieri navali del porto, per la Cpt Frank è finalmente giunta l’ora del varo tecnico, con lo spostamento in banchina prima di entrare per la prima volta in Adriatico per svolgere importanti servizi in ausilio alle operazioni Eni.
Nella mattinata di ieri, mercoledì 18 dicembre, la crew boat da 48 metri armata dalla crotonese Vremar Srl di Marco Vrenna è tornata in acqua al termine di una notevole operazione di refitting portata avanti dalla Vremar e dalle imprese della cantieristica sambenedettese targata Cna Ascoli.
Giunta al porto di San Benedetto nel mese di giugno grazie al contributo della Capitaneria di porto, che consentendo l'ingresso dell'unità a rimorchio ha favorito l'inizio dei lavori, la Cpt Frank è stata protagonista di un ammodernamento indispensabile per rispettare gli alti standard di sicurezza e operatività internazionali richiesti da Eni per le crew boat, le imbarcazioni di supporto alle piattaforme petrolifere per il trasferimento dell’equipaggio e il trasporto di carburante, viveri e acqua.
Un’operazione perfettamente riuscita grazie all’esperienza e alle professionalità della cantieristica sambenedettese, che unendo le forze hanno consentito l’ammodernamento straordinario di una nave da ben 48 metri di lunghezza. In particolare, sotto l’attenta supervisione di Massimiliano Rossetti, responsabile tecnico della Vremar, la Cpt Frank ha richiesto l’intervento di oltre 60 maestranze specializzate messe a disposizione dalle aziende associate Cna, tra cui Sea Cantieri Navali del presidente Cna Nautica Ascoli Giulio Piergallini, Navaltecnica di Marco Piergallini, Ascolani Forniture Navali dei fratelli Christian e Domenico Ascolani, Best Nautica Contessi dei fratelli Antonio, Gino e Mario Contessi, CMM di Simone Giacoponi, Elettromeccanica Enea di Giuseppe Mattioli, Navel di Paolo D’Ercoli, insieme a Elettromeccanica Batoccoli, e ad altre imprese del settore attive nei principali porti italiani e internazionali.
La scelta dei cantieri sambenedettesi per un’imbarcazione di questa portata, coinvolta peraltro insieme alla Capitaneria di porto, ai Vigili del fuoco e al 118 nell’esercitazione antincendio coordinata dalla Guardia costiera nei giorni scorsi, non è certo casuale, ma frutto di un percorso di collaborazione intrapreso negli anni con grande soddisfazione sia dell’impresa armatrice che delle aziende attive nella nostra area portuale.
Anche in questo caso, le maestranze sambenedettesi non hanno tradito le attese, restituendo al mare una nave moderna, sicura, dotata di posizionamento dinamico attraverso un controllo da remoto, e in grado di migliorare le prestazioni e abbattere i consumi grazie a uno specifico trattamento antifouling.
«Stiamo portando a termine una lavorazione di alta qualità che, insieme alle altre aziende del porto di San Benedetto, siamo in grado di svolgere e gestire al meglio - dice Giulio Piergallini -. Voglio ringraziare, anche a nome delle altre ditte, la società armatrice che ci ha concesso una fiducia ben ripagata. Vogliamo continuare in questa direzione, portando avanti operazioni di armamento su unità di questa dimensione».
Un obiettivo condiviso dalle altre maestranze della cantieristica navale, che avvertono tuttavia la necessità di ampliare gli spazi a disposizione per poter continuare a offrire un servizio di livello internazionale.
«Abbiamo un’urgente e fondamentale necessità di spazi - conferma Marco Piergallini di Navaltecnica - poiché negli ultimi anni la dimensione delle imbarcazioni è cresciuta e, di conseguenza, la nostra attuale clientela di riferimento dispone di imbarcazioni di circa 40 metri. Le infrastrutture sono importanti, anche in termini di banchine attrezzate ed elettrificate, per ospitare unità ai lavori e dare un’ulteriore prospettiva al nostro porto».
In attesa che le imprese coinvolte concludano la seconda parte delle lavorazioni in banchina, da concludere tra gennaio e febbraio 2025, anche la Cna di Ascoli evidenzia l’importanza di assicurare le migliori condizioni di lavoro agli operatori del porto di San Benedetto.
«La cantieristica navale rappresenta un’autentica eccellenza del nostro territorio e merita di poter contare su spazi adeguati per esprimere al meglio una professionalità estremamente apprezzata e richiesta a livello nazionale e internazionale - commentano il direttore Francesco Balloni e la responsabile Cna Nautica Ascoli Irene Cicchiello -. A questo proposito, insieme agli altri stakeholder dell’area portuale, abbiamo promosso un progetto di riqualificazione di una banchina che consentirebbe di poter contare su uno spazio ulteriore per accogliere nuovi clienti e garantire un supporto adeguato alle imbarcazioni di grandi dimensioni».
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