Se da un lato la filiera agroalimentare italiana, dalla produzione alla ristorazione, rappresenta una delle più alte espressioni del Made in Italy nel mondo, dall’altro costituisce un’indiscutibile garanzia di qualità e sicurezza dei prodotti che ogni giorno finiscono sulla nostra tavola
Redazione
ASCOLI PICENO
Le buone pratiche alimentari protagoniste sulla tavola dell’Istituto di istruzione superiore “Celso Ulpiani” di Ascoli, che nella mattinata di ieri, venerdì 17 maggio, ha promosso un interessante convegno della Cna di Ascoli, con il patrocinio dell’Ast locale, e della Regione Marche.
“Il benessere a tavola” è il nome del format, moderato dal direttore della Cna di Ascoli Francesco Balloni, che l’associazione territoriale ha scelto di proporre per sensibilizzare gli addetti ai lavori di domani sulla necessità di adottare uno stile di vita sano a partire da una corretta alimentazione.
Durante la mattinata, l’aula magna dell’istituto ha ospitato un proficuo confronto tra esponenti del mondo delle imprese, medici e professionisti della nutrizione, rappresentanti delle istituzioni e studenti, uniti nel ribadire la necessità di valorizzare i prodotti e le eccellenze del territorio per garantire un futuro roseo al comparto agroalimentare e tutelare la salute dei consumatori.
Di fronte a una platea attenta e numerosa, composta dagli studenti delle classi seconde, la presidente Cna Ascoli Arianna Trillini, il segretario Cna Marche Moreno Bordoni, il dirigente scolastico Rosanna Moretti, e il sindaco Marco Fioravanti hanno introdotto i lavori del convegno, poi impreziosito dagli interventi del presidente nazionale Cna Ristoratori Antonio Scipioni, della presidente nazionale Cna Agroalimentare Francesca Petrini, dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini, della nutrizionista dell’Ast di Ascoli Benedetta Rosetti, e del dottor Mauro Mario Mariani.
Se da un lato la filiera agroalimentare italiana, dalla produzione alla ristorazione, rappresenta una delle più alte espressioni del Made in Italy nel mondo, dall’altro costituisce un’indiscutibile garanzia di qualità e sicurezza dei prodotti che ogni giorno finiscono sulla nostra tavola. In questo senso, grazie alle bontà della sua terra, il Piceno può vantare un comparto d’eccellenza che tuttavia deve fare i conti con una serie di preoccupanti criticità sul piano economico e climatico.
In questo senso, le ripercussioni sul territorio sono piuttosto evidenti: dal 2019 al marzo 2024, il numero di aziende attive in provincia nel settore delle coltivazioni agricole e della produzione di prodotti animali è diminuito da 3.622 a 3.043, con un calo di oltre il 15%. Anche il settore del commercio sembra aver risentito la grave crisi che imperversa sulla filiera dell’agroalimentare, dato che le attività dedite al commercio all’ingrosso di prodotti alimentari e bevande sono passate da 182 a 158 nel giro di quasi 5 anni, mentre il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande registra un ulteriore calo di 52 unità, passando dalle 242 imprese attive nel 2019 alle 190 registrate a marzo 2024. In calo anche i servizi di ristorazione, che nello stesso arco temporale assiste alla perdita di 78 aziende (1.395 nel 2019, 1.317 lo scorso marzo), mentre le industrie alimentari (lavorazione e conservazione di carne, pesce, frutta e ortaggi, prodotti caseari e da forno), hanno retto l’urto della crisi, con le 295 aziende attive a marzo 2024 a far segnare un lieve aumento rispetto alle 287 del 2019.
Per dare nuova linfa al settore, la Cna di picena ritiene indispensabile valorizzare una filiera corta, meno globalizzata e fortemente legata al territorio, al riparo da speculazioni finanziarie che premiano solo le aziende più grandi e multinazionali. In questo modo, da autentici custodi della tradizione e garanti della sicurezza alimentare, gli artigiani agricoltori locali potrebbero trainare il comparto verso un futuro più sostenibile, valorizzando i sapori tipici del Piceno e tutelando la salute dei consumatori.
Una posizione messa in evidenza anche dalla dottoressa Rosetti, che per l’occasione ha illustrato ai ragazzi i principi del piatto sano e della dieta mediterranea in relazione alle buone abitudini alimentari dei giovani, e dal dottor Mariani, angiologo e “mangiologo” che nel suo coinvolgente intervento ha ribadito la necessità di “vivere a colori” attraverso uno dei suoi insegnamenti più celebri, che prende spunto dal prefisso telefonico di Ascoli: 0736, che sta per 0 sigarette, frutta e verdura 7 volte, e 36 minuti di esercizio fisico all’aria aperta al giorno.
«Siamo orgogliosi di aver promosso un’iniziativa dedicata al territorio e alle sue eccellenze in collaborazione con dei partner che hanno accolto con entusiasmo le nostre proposte, mettendo in campo una straordinaria sinergia - dicono Arianna Trillini e Francesco Balloni -. Siamo convinti che un dialogo costante con le scuole del territorio possa garantire grandi risultati in ottica futura. L’obiettivo di questi incontri è fornire ai ragazzi le conoscenze e gli strumenti per compiere scelte più consapevoli nell’ambito dell’acquisto e del consumo, e trattandosi di futuri operatori del settore anche della produzione e trasformazione dei prodotti, e per valorizzare in chiave innovativa le peculiarità della nostra filiera, riconosciute e apprezzate in tutto il mondo».
«Avete la responsabilità di proseguire una tradizione di grande prestigio - aggiunge Moreno Bordoni, rivolgendosi agli studenti -. Disegnando il vostro futuro, avrete l’opportunità di garantire occasioni di crescita al settore agroalimentare e al nostro territorio. Il cibo è uno dei fiori all’occhiello della nostra terra: se avete delle idee e dei sogni non teneteli nel cassetto, ma condividetela con Cna perché il Piceno, le Marche e il nostro Paese hanno bisogno di voi».
«Attraverso questo convegno abbiamo fornito ai nostri studenti degli interessanti spunti di riflessione su delle tematiche estremamente attuali per il nostro istituto - rimarca Rosanna Moretti -. Grazie a una forte sinergia abbiamo promosso un’importante opportunità di condivisione, gettando le basi per ulteriori collaborazioni».
«Ringrazio Cna, l’istituto, i professionisti e gli studenti presenti all’incontro per aver posto l’accento sull’educazione alimentare e sulle eccellenze agroalimentari - afferma il primo cittadino Fioravanti -. Sono convinto che il nostro territorio possa diventare un autentico modello italiano, migliorando ulteriormente la qualità della vita e attirando qui nuovi residenti».
«Come noto, gran parte della spesa regionale è finalizzata a sostenere i costi della sanità - ricorda Andrea Maria Antonini -. In questo senso, la scelta dello stile di vita assume un ruolo determinante per la salute di ognuno di noi. L’educazione alimentare, lo sport, il vivere l’ambiente in maniera sana e la salute mentale devono rappresentare dei punti di riferimento per i nostri giovani, in modo da valorizzare al meglio l’incredibile ricchezza naturale e agroalimentare del nostro territorio».
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