Svelato il progetto promosso da Cna di Ascoli, Circolo nautico sambenedettese, Consorzio nuovo porto e Lega navale



Redazione

ASCOLI PICENO
Quattro realtà unite da un unico obiettivo: potenziare i servizi offerti dal porto di San Benedetto per garantire benefici concreti ad associazioni, imprese del comparto nautico e turisti.

Sono queste le premesse del progetto di recupero e valorizzazione di una darsena del porto presentato dalla Cna di Ascoli, il Circolo nautico sambenedettese, il Consorzio nuovo porto, e la Lega navale di San Benedetto all’amministrazione comunale e alle autorità competenti.

Da ormai diversi anni a questa parte, infatti, la darsena in questione, posizionata a cavallo tra la darsena turistica e il porto peschereccio, non è nelle condizioni di poter essere sfruttata al meglio per via di un’esposizione al vento, alle intemperie e alle onde del mare che la rendono poco sicura, come testimoniato dai numerosi affondamenti che si sono succeduti negli anni.

In questo senso, l’autorizzazione all’utilizzo ragionevolmente concessa solo nei mesi estivi costituisce a oggi un notevole limite per le potenzialità di una banchina di circa 300 metri, che la Cna di Ascoli e le associazioni coinvolte propongono di mettere in sicurezza per favorire lo sviluppo di alcuni settori chiave del bacino portuale sambenedettese.

Per questa ragione, attraverso un progetto messo a punto e illustrato dall’architetto, nonché vicepresidente del Circolo nautico sambenedettese Laura Cennini, i promotori dell’iniziativa intendono dar vita a una vera e propria darsena all’interno del porto, valorizzando una banchina da destinare a settori emergenti come la cantieristica, la nautica da diporto e il diporto professionale, con il noleggio e la locazione di imbarcazioni.

Un’operazione peraltro perfettamente in linea con i principi ispiratori del Piano regolatore di sistema portuale del Medio Adriatico, condiviso dall’amministrazione regionale, l’Autorità di sistema portuale, e il comune di San Benedetto, per il porto cittadino, finalizzato a mettere in evidenza le potenzialità della cantieristica e del settore turistico, rappresentato in ambito portuale dalla nautica da diporto e dai servizi di charter nautico.

«Una città balneare deve poter offrire un’adeguata accoglienza alle barche del diporto, ampliando l’offerta turistica e offrendo alle realtà attive nel porto l’opportunità di sfruttare al meglio uno spazio così importante - affermano Giulio Piergallini e Irene Cicchiello, rispettivamente presidente e responsabile Cna nautica Ascoli -. In questi giorni stiamo assistendo a un continuo ricambio di barche da 25 e 30 metri in banchina lavori e, con ulteriore spazio a disposizione, le imprese della cantieristica potrebbero accogliere ulteriori clienti.

Allo stesso modo, ognuno dei partner del progetto vede nella darsena una preziosa opportunità di crescita, che attraverso il recupero di uno spazio oggi inutilizzato, consentirà di soddisfare le esigenze espresse dai propri associati senza compromettere in alcun modo l’operatività e gli spazi tradizionalmente riservati alla pesca».

A qualche giorno di distanza dall’avvio delle operazioni di dragaggio, per il porto di San Benedetto si spalancano ora ulteriori prospettive di sviluppo, per il bene della città e dei suoi operatori.

«Ringrazio le realtà e le persone che hanno presentato un progetto che potrà giovare ulteriormente alle potenzialità turistiche e della cantieristica della città, portando notevoli benefici economici - dice il sindaco Antonio Spazzafumo, presente in conferenza stampa insieme all’architetto Giorgio Giantomassi -. Questa iniziativa rientra perfettamente nel progetto che l’amministrazione sta portando avanti per l’area portuale, che vorremmo rendere viva e a tutti gli effetti frequentabile, affinché diventi parte attiva della città».

«A oggi la risacca provocata dal vento di grecale consente di utilizzare la banchina di riva solo nei mesi estivi - aggiunge Igor Baiocchi, presidente del Circolo nautico sambenedettese -. Il progetto che presentiamo al Comune e all’Autorità di sistema portuale renderà finalmente utilizzabile questo specchio acqueo a beneficio di tutte le realtà coinvolte. Si tratta di un’operazione molto importante, che oltre a riequilibrare gli spazi del porto per una maggiore fruibilità garantirà una notevole ricaduta economica sulla cantieristica e sul comparto nautico e turistico cittadino».

«Dopo l’emergenza sanitaria abbiamo avvertito l’esigenza di tornare a vivere appieno il mare e di fare sport - conferma Adele Mattioli, presidente della Lega navale di San Benedetto -. Anche per questa ragione, negli ultimi tempi abbiamo avuto un considerevole aumento di richieste di posti barca. Siamo partner di questo protocollo perché riteniamo che in questi casi fare squadra sia fondamentale: sono convinta che la voce di tutti noi possa davvero determinare un cambiamento positivo».

«Stiamo ricevendo - conclude Simone Giacoponi, vicepresidente del Consorzio nuovo porto - molte richieste per i servizi che offriamo e, in questo senso, un progetto come quello appena presentato consentirà di soddisfare le esigenze del porto, dei suoi operatori e di tutta la città di San Benedetto».

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