Il professor Stefano Papetti (direttore dei Musei civici), ha introdotto il tema della serata, ponendo l’accento sulla prosperità della antiche botteghe artigiane di Ascoli e sulla necessità di promuovere e far conoscere il nostro saper fare anche al di fuori dei confini cittadini
Redazione
ASCOLI PICENO
A distanza di qualche settimana dalla Giostra di agosto, che anche quest’anno ha visto la partecipazione attiva dei maestri orafi del Piceno nel corteo storico con gli ormai tradizionali “Ori delle Dame”, il legame tra l’artigianato artistico della Cna di Ascoli e la Quintana si rafforza ulteriormente con nuovi progetti e iniziative dedicati alla valorizzazione delle eccellenze del territorio.
È il caso di “Mestieri nei Sestieri”, l’evento promosso dalla Cna picena nel giardino comunale di palazzo Arengo, dove nel pomeriggio di giovedì 21 settembre, una delegazione di artigiani Cna ha scelto di condividere con i rappresentanti dei sei sestieri cittadini tecniche, lavorazioni ed esperienze spesso poco conosciute, ma al tempo stesso cardini della cultura quintanara a cui la città è saldamente legata.
Alla presenza dei sestieranti, del maestro Paolo Lazzarotti e delle istituzioni, rappresentate dal sindaco Marco Fioravanti, dall’assessore comunale Donatella Ferretti, e dal presidente del consiglio degli anziani della Quintana Massimo Massetti, gli artigiani Cna hanno messo in mostra il saper fare tipico del nostro territorio declinato in diversi ambiti ed erede di una tradizione secolare: dalla falegnameria di Luciano Costantini alla sartoria di Valeria Pizi e il tombolo di Gabriella Tassotti, senza dimenticare l’arte ceramica e la lavorazione dell’argilla e della porcellana rappresentate al meglio da Patrizia Bartolomei e Monia Vallesi, presente nella doppia veste di artigiana e assessore comunale agli eventi.
Con gli artigiani al lavoro, il professor Stefano Papetti (direttore dei Musei civici), ha introdotto il tema della serata, ponendo l’accento sulla prosperità della antiche botteghe artigiane di Ascoli e sulla necessità di promuovere e far conoscere il nostro saper fare anche al di fuori dei confini cittadini.
Qualche minuto più tardi, Sara Giorgi ha accompagnato la platea in un autentico viaggio nel tempo alla riscoperta delle antiche tradizioni cittadine, facendo luce su alcuni mestieri tipici della città, tintori, lanai e intagliatori, ma anche concia delle pelli, lavorazione della seta e del ferro battuto, che hanno lasciato una significativa eredità al presente e al futuro di Ascoli.
Una serata all’insegna del confronto e della condivisione, promossa grazie al prezioso contributo della responsabile Cna artistico e tradizionale Ascoli Caterina Mancini, con l’obiettivo di far conoscere più da vicino ad ascolani, sestieranti e visitatori le dinamiche alla base della realizzazione di abiti, gonfaloni, armi e gioielli che ogni anno mettono in mostra per le vie della città il saper fare delle botteghe artigiane ascolane. Sono loro, d’altra parte, che oggi come allora portano avanti con passione una tradizione fatta di storia, cultura e artigianato, nonostante le evidenti difficoltà sul piano del ricambio generazionale.
«A partire dagli esempi virtuosi dei nostri artigiani, vogliamo continuare a promuovere e tramandare le tradizioni artigiane e la bellezza del fare impresa - ha detto Francesco Balloni, direttore della Cna picena -. Grazie a una collaborazione sempre più proficua con i sestieri e le scuole del territorio, l’associazione punta a condividere con le nuove generazioni un percorso che, a partire dalle origini e dalla storia di Ascoli e del Piceno, possa garantire un futuro anche in chiave innovativa ai nostri antichi mestieri».
«Il legame tra la Quintana e la Cna si rinnova anno dopo anno grazie a eventi come questo, in grado di valorizzare al meglio la grande tradizione che unisce il mondo della Quintana a quello dell’artigianato locale - ha aggiunto Arianna Trillini, presidente della Cna di Ascoli -. Attraverso il progetto “Ori delle Dame” e le iniziative legate al corteo storico e alla Quintana, l’associazione intende trasmettere ai nostri giovani i valori del saper fare e dell’attaccamento al territorio che da sempre animano le tradizioni locali e l’espressione artistica dei nostri artigiani».
«Abbiamo scelto di dedicare un doveroso approfondimento ai mestieri tipici del nostro territorio, in un viaggio nel tempo in cui abbiamo riscoperto la Quintana, non solo come rievocazione storica, ma come testimonianza delle maestranze artigiane e della loro evoluzione nel tempo - ha commentato Barbara Tomassini, presidente Cna artistico e tradizionale Marche -. Quello tra Quintana è artigianato e Quintana è un legame ormai indissolubile: nel Medioevo come anche oggi, chi sceglie di fare questi mestieri è animato da una fortissima passione, spesso tramandata in ambito familiare di generazione in generazione.
Alla luce delle difficoltà sul piano del ricambio generazionale, l’obiettivo è assumere insieme un impegno maggiore per trasmettere questi valori ai più giovani, recuperando l’entusiasmo e la vivacità necessari per trasmettere al prossimo il nostro amore per l’artigianato».
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