Calcinaro: "un primo passo verso il nuovo futuro del quartiere"






 
Redazione

FERMO
Da luogo con una ex scuola in stato di degrado, a nuovo spazio per la socialità, per l'aggregazione, e per il gioco. Sono realtà il nuovo centro polivalente e l'area attrezzata a San Marco alle Paludi davanti all'Abbazia, che domenica 10 aprile, dopo i lavori di riqualificazione e di rigenerazione urbana, sono stati inaugurati. In un pomeriggio baciato dal sole, un momento sentito e partecipato con tanti cittadini presenti al taglio del nastro, che ha sancito l'apertura ufficiale dell'area dopo il suo recupero.
 
Lavori che hanno permesso la creazione di un edificio dotato di una sala polivalente, per ospitare attività ricreative, culturali, formative, una cucina attrezzata e servizi. All’esterno invece un campo polivalente per svolgere attività sportive come basket, calcetto, pallavolo, per il fitness, aree pavimentate, aree verdi per il gioco attrezzate e non.
 
Subito dopo il taglio del nastro, tenuto per l'occasione da due "generazioni" rappresentate da nonno Mario e dalla piccola Elena, il sindaco Paolo Calcinaro ha ricordato "quanto quest'opera sia importante per il quartiere, l'impegno che vi è stato messo sin dall'inizio, dall'idea alla realizzazione, la collaborazione del quartiere ed il fatto che spazi per la socialità siano assolutamente fondamentali. Era un momento promesso e molto atteso quello della riqualificazione di un’area comunale abbandonata, in un quartiere che da anni attendeva un giorno come questo. Un progetto nato insieme, con l’aiuto ed il sostegno del quartiere, del centro sociale e di tecnici che si sono messi a disposizione, come l’ingegner Cristian Rocchi ed il geometra Matteo Tomassini. Un primo passo per il nuovo futuro di San Marco alle Paludi".
 
Ad impartire la benedizione l'arcivescovo Rocco Pennachio che ha sottolineato "l'importanza della socialità, degli spazi aggregativi ed ha messo in evidenza come questo nuovo centro apra i battenti proprio dopo due anni di emergenza sanitaria, quindi uno spazio necessario e quanto mai utile".
 
Una preghiera ad hoc per questa inaugurazione è stata scritta da Monsignor Vinicio Albanesi, parroco del quartiere e Abate dell'Abbazia di San Marco, che ha ricordato quanto sia fondamenatle, come scritto nella targa apposta all'interno del centro, "stare sempre uniti ed in condivisione", quanto la socializzazione sia realmente vitale per i quartieri, e che spazi adeguati siano assolutamente necessari.
 
Con la voce, a volte rotta dall'emozione, le parole del presidente del centro sociale Claudio Monterubbiano che ha parlato di "un giorno da ricordare per San Marco, che oggi ha acquisito un'identità di quartiere, perchè è stata colmata la manzanza di un'area dove potersi incontrare e dove portare i bambini a giocare all'aria aperta, per cui ha ringraziato il sindaco Calcinaro e l'amministrazione comunale per quanto fatto e la collaborazione del direttivo del centro".
 
Un esempio di come la sinergia fra istituzioni, associazioni, centri sociali e parrocchia funzioni è quanto ha sottolineato la presidente nazionale di "Mondo Sociale" Daniela Perticarà.
 
Presenti all'inaugurazione gli assessori comunali Ingrid Luciani, Mauro Torresi, Mirco Giampieri, Alessandro Ciarrocchi, Micol Lanzidei ed i consiglieri comunali Luciana Mariani e Massimo Ferroni.
 
Un importante fulcro per il quartiere di San Marco dunque è quello che rappresenterà questo nuovo centro che ha visto il coordinamento degli interventi curato, come sempre, dall'ufficio tecnico comunale, guidato dal dirigente Alessandro Paccapelo, in particolare per questa opera dagli ingegneri Mauro Fortuna e Marco Iuvalè, la collaborazione del dirigente ai servizi sociali Giovanni Della Casa, la direzione dei lavori dell'architetto Alessandra Beribè, il lavoro di otto imprese e tecnici esterni.
 
E poi spazio agli amarcord con il commosso ricordo dei tempi della scuola da parte della signora Rosina Monterubbiano, ex insegnante proprio nel plesso che ora non c'è più, scuola che ha accolto dagli anni cinquanta fino alla chiusura, alunni di asilo ed elementari, primo luogo di socializzazione e di convivenze fra etnie e scambi culturali.
 
Festa che è proseguita con gli sbandieratori della Nobile Contrada Fiorenza e i Tamburini di Contrada Capodarco, alla presenza del priore Stefano Postacchini, contrade omaggiate con una targa per la loro presenza e contributo a questo momento.





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