I risultati indicano che c’è tanto bisogno di lavorare per affrontare criticità relazionali ed emotive
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Con l’anno scolastico, si è concluso anche il progetto “Benessere emotivo e relazionale” finalizzato a favorire lo sviluppo del benessere dei giovani, individuando e affrontando criticità relazionali ed emotive, e offrendo un supporto professionale volto a promuovere il benessere individuale e a favorire un clima scolastico positivo.
Il progetto, promosso dall’assessorato ai servizi sociali del comune di San Benedetto e dall’Ambito territoriale sociale 21, ha coinvolto anche docenti, non docenti, genitori di scuole secondarie di primo grado e superiori (plesso Sacconi/Manzoni dell’Isc Nord, plesso Cappella dell’Isc Sud, plesso Curzi dell’Isc Centro, liceo classico e Ipsia).
Centinaia di ragazze e ragazzi, guidati da sociologi e psicologi, hanno preso parte ad attività laboratoriali, incontri con gruppi - classe e colloqui individuali con sportelli di ascolto.
Le problematiche più frequentemente riscontrate riguardano difficoltà di attenzione e concentrazione, vissuti di ansia legati alle prestazioni scolastiche, alle aspettative e al timore del giudizio degli altri, forti difficoltà nelle relazioni sociali, sensazione di isolamento, episodi di bullismo e cyberbullismo.
Tra le criticità più frequenti e preoccupanti, da evidenziare le difficoltà nella gestione delle emozioni, che spesso si traducono in comportamenti aggressivi sia autodiretti (come autolesionismo) sia eterodiretti (come atti di bullismo o aggressioni verso gli altri).
Si è riscontrata, inoltre, una scarsa fiducia nelle relazioni interpersonali: molti ragazzi tendono a chiudersi in se stessi, isolandosi socialmente per paura del rifiuto o del fallimento relazionale. Inoltre, molti ragazzi si sono dichiarati consapevoli di avere un problema di dipendenza da smartphone e hanno cercato aiuto.
Sono stati così proposti anche interventi mirati al potenziamento delle competenze sociali ed emotive, fondamentali per aiutare gli studenti a formulare richieste di aiuto, ricevere sostegno e aumentare la consapevolezza delle proprie emozioni, sono state create occasioni di scambio e socializzazione che hanno stimolato la capacità di entrare in relazione in modo empatico, rispettoso delle differenze e più efficace nella comunicazione.
<<L’esperienza maturata - dice l’assessore ai servizi sociali Andrea Sanguigni - ci spinge a lavorare non solo per riproporre il progetto anche per il prossimo anno scolastico, ma anche per rafforzarlo con nuovi servizi offerti e coinvolgendo un numero sempre maggiore di studenti. I nostri ragazzi chiedono aiuto, hanno bisogno di sostegno ed è preciso dovere di tutti noi adulti e delle istituzioni rispondere a questa richiesta>>.
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