L’associazione territoriale continua a esprimere le proprie perplessità sui criteri adottati per migliorare i livelli di sicurezza sul lavoro



Redazione

ASCOLI PICENO
A meno di un mese dall’entrata in vigore, la patente a crediti continua a rappresentare un’incognita per le piccole e medie imprese del comparto edilizio e del sistema casa.

A oggi, infatti, non sono stati ancora pubblicati i decreti attuativi indispensabili per l’attivazione di uno strumento che, a ogni modo, non garantisce le dovute tutele agli operatori di un comparto che, nel solo settore delle costruzioni, conta 2.525 aziende nel Piceno, pari al 13,4% del tessuto imprenditoriale locale.

Come già evidenziato dalla Cna di Ascoli negli ultimi mesi, le novità introdotte dalla patente a crediti rischiano di penalizzare le piccole e medie imprese attive in ambito edilizio e in tutti i settori affini. In particolare, l’associazione territoriale continua a esprimere le proprie perplessità sui criteri adottati per migliorare i livelli di sicurezza sul lavoro. Un obiettivo condiviso appieno dalla Cna Picena, da sempre in prima linea nel garantire adeguate tutele a chi ogni giorno mette la sua professionalità al servizio di cittadini e famiglie, ma che contrasta fortemente con la scelta di limitare l’applicazione della patente alle sole aziende certificate al di sotto del terzo livello Soa, attestazione che non ha alcuna valenza in fatto di sicurezza sul lavoro.

Considerando che dal 2021 a oggi le piccole realtà con meno di 50 addetti costituiscono, a livello nazionale, oltre il 95 per cento delle aziende delle costruzioni, è evidente come la quasi totalità degli operatori del settore, a esclusione delle imprese di grandi dimensioni, si troverà a fare i conti con la patente a crediti per prendere parte a lavori di costruzione, manutenzione, demolizione, smantellamento e scavo. Il punteggio iniziale attribuito è di 30 crediti, con la possibilità concreta, in caso di decurtazioni, di essere interdetti dall’esercizio del proprio lavoro una volta scesi al di sotto dei 15 crediti.

Alla luce dei cambiamenti in vista e del poco tempo a disposizione, la Cna di Ascoli evidenzia la necessità di una proroga sulle tempistiche originariamente previste, o in alternativa di un periodo transitorio, in modo da favorire un confronto tra istituzioni, associazioni di categoria e addetti ai lavori sui punti nevralgici del testo attuale, e consentire alle imprese di prepararsi in tempo utile al cambiamento.

«A 20 giorni dall’introduzione della patente a crediti, non si conoscono ancora ulteriori dettagli sull’applicazione e sull’ottenimento di uno strumento che, a oggi, andrà a penalizzare le piccole e medie imprese - commenta Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli -. La scelta di escludere le grandi aziende dal provvedimento risulta ancora incomprensibile, limitando di fatto i disagi alle piccole realtà artigiane. Al di là dei dubbi sull’efficacia della patente a crediti, in questi mesi abbiamo fornito alle imprese le indicazioni già a nostra disposizione attraverso incontri e seminari di carattere informativo, ma in assenza di novità dalle istituzioni gli addetti ai lavori necessitano di più tempo per conoscere nel dettaglio gli adempimenti necessari per operare nel rispetto delle norme».

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