Assegnata per il terzo anno la bandiera gialla di cui si fregiano le municipalità che sostengono la mobilità sostenibile



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
San Benedetto si conferma per la terza volta “Comune ciclabile”, il riconoscimento della Federazione italiana ambiente e bicicletta - già assegnato dal 2017 a oggi a 180 città - che valuta e attesta l’impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile, scelta fondamentale per il buon esito della transizione virtuosa delle nostre città.

San Benedetto conferma le 2 “bikesmile” su 5 e la consegna della “bandiera gialla di Fiab - Comuni Ciclabili 2024” è avvenuto oggi, venerdì 2 febbraio, nel corso di una cerimonia svoltasi online.

Tra i punti di forza che hanno concorso alla riconferma del riconoscimento c’è l’istituzione della prima area Ztl e dell’incarico per la redazione del Piano urbano per la mobilità sostenibile, mentre tra i suggerimenti offerti all’amministrazione comunale ci sono l’impegno per puntare alla "Città 30" dotata diffusamente di strade, per nominare il 'mobility manager' comunale, d'area e scolastico, l'istituzione dell'ufficio biciclette.

<<Prendiamo quest’attribuzione della bandiera gialla anche per il 2024 come un riconoscimento del lavoro svolto ma anche come uno stimolo a fare ancora meglio - dice l’assessore all’ambiente Antonio Capriotti - perchè dobbiamo far tesoro delle indicazioni che ci sono state fornite, non solo per incrementare il numero di “bikesmile”, ma soprattutto perché siamo convinti che non è più rinviabile la proposta di un modello diverso di concepire gli spostamenti, specie in una città che si sviluppa per gran parte della sua estensione in pianura>>.

<<Quanto ai velocipedi che vengono agganciati a pali della pubblica illuminazione, della segnaletica, ringhiere e cestini portarifiuti - prosegue l'assessore - voglio ribadire quanto mi sembrava già chiaro quando illustrammo il programma di collocamento di rastrelliere nel centro cittadino. Il programma si sviluppa attraverso tre azioni: la collocazione di rastrelliere che consentono di assicurare il telaio (in centro ci sono ora 233 nuovi posteggi), l’apposizione di apposita cartellonistica che vieta l’ancoraggio delle bici a elementi di arredo urbano, la rimozione come ultima soluzione. Non è accettabile avere rastrelliere in numero adeguato che restano inutilizzate e, a pochi metri, bici agganciate dove capita. Il decoro urbano si tutela anche in questo modo>>.

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