Il progetto nasce come conseguenza della maturazione del pensiero etico e scientifico e del bagaglio di esperienze costruite in anni di lavoro dal professor Giuseppe Noia (presidente della fondazione e direttore dell’hospice perinatale del policlinico "Gemelli" di Roma), insieme alle cofondatrici Anna Luisa La Teano e Angela Bozzo



Redazione

GROTTAMMARE
Domenica 10 settembre, si è svolta la conferenza stampa e il pranzo di beneficenza presso l’hotel ristorante Parco dei Principi di Grottammare, organizzato dalla fondazione “Il cuore in una goccia” per sostenere tutte quelle famiglie e mamme che durante la gravidanza hanno riscontrato delle diagnosi patologiche nel nascituro e che non riuscivano a trovare inizialmente altre soluzioni oltre all’aborto. La medesima fondazione viene portata avanti con coraggio, passione, amore e solidarietà dal professor Giuseppe Noia, dalla dottoressa Anna Luisa La Teano, da Lara Di Sante e Paolo Graci (referenti regione Marche), e da testimoni diretti come Andrea Quaglietti e Simona Capretti e molte altre famiglie marchigiane.

<<E’ una realtà dove famiglie aiutano altre famiglie - ha detto il professor Noia - e quando parliamo della nostra fondazione, parliamo dell’impatto con quei genitori che rischiano di vedere scomparire il sogno di avere un figlio, a causa di una diagnosi prenatale patologica, aggravata anche da una certa ignoranza di alcune persone che vedono nell’aborto la soluzione migliore. Noi, invece, da un punto di vista umano e scientifico diamo un abbraccio triplo mettendo a disposizione le competenze mediche, il sostegno spirituale ed economico all’occorrenza. Eliminare il sofferente non elemina la sofferenza. Una carità fattiva, e un sostegno umano e psicologico - ha concluso - sono fondamentali per portare avanti questo progetto d’amore fra scienza e solidarietà>>.
 
Il progetto nasce come conseguenza della maturazione del pensiero etico e scientifico e del bagaglio di esperienze costruite in anni di lavoro dal professor Giuseppe Noia (presidente della fondazione e direttore dell’hospice perinatale del policlinico "Gemelli" di Roma), insieme alle cofondatrici Anna Luisa La Teano e Angela Bozzo, ha voluto che venissero trasferite in un ente solidale che fosse in grado di rispondere alla richiesta di aiuto di tante famiglie gravate da diagnosi di patologie prenatali. La fondazione nasce per dare una “casa”, un porto sicuro a famiglie che vivono o hanno vissuto l’esperienza della diagnosi prenatale patologica.

Ci sono due progetti principali:

Adotta una lucetta; è un progetto che nasce per rispondere alle esigenze più concrete delle famiglie che scelgono di accogliere un bambino con una fragilità prenatale. Nello specifico, la finalità è quella di sostenere genitori, che si trovano in una condizione di disagio economico, per consentire loro di affrontare tutte quelle spese necessarie per prendersi cura dei propri bambini affetti da patologie prenatali: costi di viaggio per raggiungere centri ospedalieri specializzati (il più delle lontani dalle proprie città di residenza), costi di alloggio (specie nei casi di lunga degenza), spese per visite mediche ed esami specialistici, acquisto di medicinali ecc.

Welcome to life; è finalizzato all’allestimento negli ospedali di ambienti dedicati ai percorsi assistenziali di hospice perinatale e comfort care, tramite la progettazione di spazi ad hoc, studiati anche dal punto di vista visivo-emozionale, e la donazione di attrezzature specialistiche. Vengono così creati degli spazi di privacy per le famiglie accolte in hospice, in un ambiente più gradevole e sereno per i genitori e per i bambini. Un’attenzione totalmente dedicata alla persona (mamma, bambino e famiglia), che rientra in quel “prendersi cura” che caratterizza l’assistenza nelle medesime strutture.

Professor Giuseppe Noia: nel 1980 consegue la specializzazione in ginecologia e ostetricia e nel 1988 quella in urologia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. E’ docente di medicina dell’età prenatale presso la facoltà di medicina e chirurgia, scuola di specializzazione in ginecologia e ostetricia, scuola di specializzazione in genetica e diploma di laurea di ostetricia dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. E’ docente dei corsi di perfezionamento e dei master in bioetica presso il Pontificio Consiglio per gli studi sulla famiglia (istituto Giovanni Paolo II). Già presidente dell’Associazione italiana ginecologi ostetrici cattolici (Aigoc), membro della commissione scientifica della confederazione dei consultori di ispirazione cristiana, fondatore e già condirettore della scuola di formazione permanente per operatori consultoriali.

Attualmente, presso il policlinico "Gemelli" di Roma, è direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) hospice perinatale - centro cure palliative prenatali “Santa Madre Teresa Di Calcutta” policlinico universitario “Gemelli”, dopo aver diretto per trent’anni il centro di diagnosi e terapia fetale del policlinico "Gemelli". Nel 2018, è stato nominato consultore del dicastero per i laici, la famiglia e la vita del Vaticano.

E’ membro di società scientifiche nazionali e internazionali, autore di 500 pubblicazioni e reviewer delle riviste internazionali "Fetal Diagnosis and Therapy", "Current Stem Cells Research and Therapy" e “Ultrasound in Obstetrics & Gynecology”. Ha curato trenta capitoli di libri ed è autore dei volumi: "Le Terapie Fetali Invasive" (Noia G., Caruso A., Mancuso S.), Editrice Universo (1998), "Il Figlio Terminale" (Noia G.), Nova Millennium Romae (2007), "Terapie Fetali" (Noia G.), Poletto Editore - 2009, “La Terapia dell’Accoglienza” (Noia G. et all.), e IF Press (2010).

Dal 1987 ha lavorato a diversi progetti di ricerca (alcuni dei quali sostenuti da enti quali il Cnr); tra i vari, il progetto Raiz (Riproduzione degli animali di interesse zootecnico), e il “Progetto di ricerca xenotrapianto prenatale di cellule staminali emopoietiche in cavità celomatica dell’ovino”. Da diversi anni è impegnato nella ricerca clinica sulle terapie fetali e le cure palliative prenatali, e dal 2020 è responsabile scientifico del “Progetto Down”, progetto di ricerca sulla medesima sindrome promosso dalla fondazione "Il Cuore in una Goccia" in collaborazione con il policlinico "Gemelli".

Il progetto dello sportello nasce dall’esigenza di un’alternativa all’aborto nei casi di diagnosi patologica attraverso cure prenatali e accompagnamento del feto terminale. Il riferimento per le cure prenatali è il professor Giuseppe Noia con la sua équipe. Di fronte a una diagnosi patologica si può scegliere di non abortire e si può accedere alle cure prenatali e alle cure palliative. Inoltre nel caso in cui venisse diagnosticata al bambino una patologia incompatibile con la vita, si può decidere di farlo nascere e accompagnarlo fino all’esito naturale.
Sportello (responsabile sul territorio di San Benedetto, il dottor Marco Strozzieri): accoglie quelle famiglie che amorevolmente guardano il proprio figlio con un amore così grande da non vedere la malattia o la prospettiva della morte dopo la nascita, ma prioritario è il loro bambino.

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