Una mattinata all’insegna del confronto sulle criticità che, ad oggi, mettono a rischio l’efficacia di un sistema sanitario inevitabilmente messo a dura prova dagli ultimi tre anni trascorsi nel segno della pandemia
Redazione
ASCOLI PICENO
Per fare il punto su un tema, quello della medicina territoriale, di estremo interesse per il Piceno e per i 1.907 pensionati associati, sabato 11 febbraio, in collaborazione con l’associazione territoriale di Fermo, Sanidoc e il confidi Uni.Co, la CNA di Ascoli ha promosso a Porto San Giorgio la tradizionale assemblea interprovinciale CNA pensionati.
Una mattinata all’insegna del confronto sulle criticità che, ad oggi, mettono a rischio l’efficacia di un sistema sanitario inevitabilmente messo a dura prova dagli ultimi tre anni trascorsi nel segno della pandemia, con cittadini anziani e fragili lasciati troppo spesso soli a pagare il prezzo dell’emergenza sanitaria.
Accompagnati dalla responsabile CNA pensionati Ascoli Anna Rita Pignoloni, una nutrita delegazione di pensionati della provincia di Ascoli ha preso parte alla tavola rotonda organizzata al David Palace Hotel di Porto San Giorgio, dedicata alla riforma sanitaria e a un nuovo modello di welfare che metta finalmente al centro la persona.
Dopo i saluti istituzionali affidati alla presidente CNA Ascoli Arianna Trillini e al presidente CNA pensionati Ascoli Alvaro Cafini, Luigi Silenzi, presidente CNA pensionati Fermo, ha offerto un’ampia panoramica sulle attuali condizioni della medicina territoriale, evidenziando una grave carenza di medici di medicina generale e il ruolo nevralgico svolto anche in questo ambito dalla burocrazia.
Per invertire una tendenza decisamente preoccupante e tornare a garantire un servizio di qualità alla cittadinanza, la persona deve tornare al centro del sistema sanitario nazionale e territoriale.
Un’esigenza ribadita dal segretario nazionale CNA pensionati Filippo D’Andrea, che nel suo intervento ha illustrato le proposte avanzate dall’associazione per la cura dei pazienti anziani e non autosufficienti, in un percorso che a partire dai pilastri della nostra sanità - medicina territoriale, assistenza domiciliare, case di comunità, residenze sanitarie assistite, e centri diurni, dovrà tornare a curare a casa il 10% dei pazienti cronici entro il 2026, raddoppiando l’attuale percentuale.
Un progetto condiviso appieno anche da Ilario Persiani, componente della direzione nazionale CNA, e dal presidente CNA pensionati Marche Giancarlo Sperindio, che in attesa di uno specifico disegno di legge dedicato ai caregiver hanno confermato l’impegno della CNA nel vigilare sugli impegni presi dalle istituzioni, sia in merito alla Carta per i diritti dell’anziano presentata dall’associazione che ai decreti delegati attuativi che il governo dovrà emanare entro marzo 2024 per la legge sulla "non autosufficienza".
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