Il punto della situazione in Abruzzo dopo la pandemia e l'attuale guerra in Ucraina
Redazione
PESCARA
<<I dati Istat sull’occupazione e sul mercato del lavoro analizzati dall’economista Giuseppe Mauro confermano la bontà della strategia di una Regione che guarda con attenzione al lavoro e allo sviluppo dell’imprese>>. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche del lavoro Pietro Quaresimale, dopo la pubblicazione da parte dell’istituto nazionale di statistica dei dati sul lavoro ed export relativi al secondo trimestre 2023.
<<L’analisi e le considerazioni di politica economica del professor Mauro - ha aggiunto Quaresimale - vanno a braccetto con le politiche di sviluppo occupazionale che abbiamo portato avanti in questi anni. Il consolidamento dei dati sull’occupazione s’inserisce all’interno di un quadro già abbastanza positivo, che vede la Regione recitare un ruolo rilevante sul fronte dell’export e dell’occupazione. C’è poi il processo di potenziamento dei centri per l’impiego che va avanti e che sembra dare i primi risultati. Nell’ultimo anno molti disoccupati si sono rivolti agli uffici regionali, a conferma di un generale riavvicinamento del cittadino alle istituzioni. Il ruolo e le nuove competenze dei Cpi aiutano senza dubbio le politiche di crescita della regione. L’Abruzzo, dunque, sembra essere uscito bene dalla doppia crisi (pandemia e guerra in Ucraina, ndr), meglio sicuramente delle altre regioni del Mezzogiorno, in linea con la media nazionale. Le ultime politiche adottate nell’ambito della programmazione Fse plus, dagli incentivi all’occupazione giovanile e over 36 fino alla formazione gratuita per la riconversione professionale di lavoratori di aziende in stato di crisi, confermano da un lato che questa amministrazione regionale ci ha visto bene in fase di programmazione aprendo la strada a contributi per agevolare l’assunzione di giovani e meno giovani, e dall’altro che il percorso da seguire è ormai segnato e che il compito dell’amministratore è proseguire su questa linea guardando a settori specifici dell’economia regionale. Penso alla possibilità di prevedere misure incentivanti per la formazione della microimpresa, femminile e giovanile, attingendo ai fondi europei del Fondo sociale europeo. Non è un caso - ha concluso - se abbiamo pensato per il prossimo anno a misure agevolanti che vanno in questa direzione, accendendo il faro proprio su quello che diceva il professor Mauro: occupazione femminile e giovanile>>.
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