Si è discusso del fatto che la rimodulazione dell’assetto dei Ppi è al centro di valutazione da parte del Crea e quindi si attenderanno a breve delle notizie in merito
Redazione
PESCARA
Si è svolto ieri, giovedì 6 luglio, un incontro in Regione tra l’assessore Nicoletta Veri’, la direzione strategica della Asl 2 e i sindaci dell’Alto Vastese per affrontare le problematiche legate dall’assistenza emergenziale legata alle criticità di carenza di personale sia del personale medico del 118 sia del personale di pronto soccorso, in particolar modo nel medesimo territorio.
La base fondamentale sulla quale si è stati d’accordo è garantire con le risorse attuali i migliori livelli di garanzia nell’assistenza in emergenza: le postazioni medicalizzate del 118, già presenti e al momento, temporaneamente rimodulare a dodici ore il Ppi di Gissi, così da garantire comunque l’assistenza h24, anche per le patologie importanti come quelle tempo-dipendenti che necessitano di rapida centralizzazione nel centro hib di riferimento.
Si è discusso del fatto che la rimodulazione dell’assetto dei Ppi è al centro di valutazione da parte del Crea e quindi si attenderanno a breve delle notizie in merito.
Progetto regionale per valorizzare le strutture territoriali multidisciplinari al fine di convogliare in queste i codici a bassa intensità che creano sovraffollamento nei pronto soccorso dei centri hub, mentre potrebbero essere servizi erogati da queste strutture con la collaborazione della medicina territoriale (proposta accolta con favore dai sindaci).
Introduzione dell’automedica in aggiunta e non sostitutiva per permettere una maggiore capillarità dell’operato del medico del 118.
Implementazione dell’elisoccorso nelle aree montane.
Prospettive future di possibile incremento del personale con i prossimi concorsi e i nuovi medici specialisti in medicina di urgenza.
Incentivare accordo di confine con il Molise per l’emergenza 118 nelle postazioni tra le due regioni.
Istituzione di un tavolo di confronto tra azienda e sindaci permanente.
Non è quindi una chiusura ma una rimodulazione delle risorse per utilizzarle al meglio garantendo sempre il massimo livello di assistenza nell’emergenza.
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