Secondo i dati emersi dalla rilevazione trimestrale Movimprese di Infocamere-Unioncamere, infatti, nel 2023 la nostra provincia ha potuto contare su 22.346 imprese (nel 2022 erano 24.010), con 1.012 nuove iscrizioni in Camera di Commercio e 1.076 cessazioni, con un saldo negativo di 64 unità pari al -0,27%
Redazione
ASCOLI PICENO
Archiviata un’annata decisamente complessa, per l’imprenditoria picena è tempo di programmare il futuro a partire dall’analisi di quanto accaduto nel 2023.
In questo senso, la consueta indagine demografica condotta dalla Camera di Commercio delle Marche consente evidenzia come, nonostante dei timidi segnali di ripresa in alcuni settori, la provincia di Ascoli stia pagando il prezzo più alto del preoccupante calo del numero di imprese su scala regionale che la Cna di Ascoli ha segnalato a più riprese nel corso dell’ultimo anno.
Secondo i dati emersi dalla rilevazione trimestrale Movimprese di Infocamere-Unioncamere, infatti, nel 2023 la nostra provincia ha potuto contare su 22.346 imprese (nel 2022 erano 24.010), con 1.012 nuove iscrizioni in Camera di Commercio e 1.076 cessazioni, con un saldo negativo di 64 unità pari al -0,27%.
Come anticipato, seppur con margini piuttosto ridotti, il dato percentuale pone la provincia picena in fondo alla graduatoria regionale, che complessivamente può contare su 152.956 aziende registrate nelle Marche (erano 157.892 lo scorso anno, quando per la prima volta si scese sotto la soglia delle 160.000 unità), e 135.205 attive (140.066 nel 2022).
Scendendo nel dettaglio, in linea con il trend regionale, anche nella nostra provincia aumentano le società di capitale (+2,43%), con le significative diminuzioni delle società di persone (-1,93%), delle aziende individuali (-1,30%), e delle altre realtà imprenditoriali (-1,35%) a contribuire tuttavia in maniera determinante al -0,27% complessivo.
In particolare, come già evidenziato nelle ultime settimane, in base alle rilevazioni dello scorso novembre sono il commercio, le costruzioni e le manifatture a registrare i dati più preoccupanti in termini di perdita di aziende attive, evidentemente condizionati anche dall’ormai annosa carenza di manodopera che penalizza in maniera trasversale il tessuto imprenditoriale del territorio.
«Il bilancio del 2023 delle imprese del Piceno evidenzia inequivocabilmente le difficoltà affrontate e le necessità manifestate dai nostri associati e condivise in più di un’occasione con le istituzioni, a livello locale e nazionale - commentano il direttore Francesco Balloni e la presidente Arianna Trillini -. Abbiamo il dovere di invertire una tendenza preoccupante per le sorti del territorio, che ha bisogno di poter contare su misure efficaci, in grado di valorizzare il dinamismo delle nostre aziende e premiare la progettualità espressa nell’ambito del programma Next Appennino. In questo senso, dopo un primo finanziamento di 524 progetti marchigiani, per un importo di 81 milioni di euro in grado tuttavia di generare investimenti per 141 milioni, l’associazione auspica che i prossimi stanziamenti possano presto contribuire a dar vita alle idee messe in campo dal territorio, con un contestuale scorrimento delle graduatorie che consentirebbe di rilanciare ulteriormente l’economia del Piceno sul piano imprenditoriale, occupazionale e di sviluppo. Sarà importante, inoltre, avvicinare ulteriormente il mondo del lavoro alla scuola e all’università, agevolando un passaggio di consegne tra artigiani e imprenditori di oggi e di domani che, anno dopo anno, risulta sempre più complesso».
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