L'associazione di Ascoli: "Costruiamo insieme il futuro del Piceno"



Redazione

ASCOLI PICENO
Su uno dei palchi più prestigiosi del territorio, la Cna di Ascoli riflette sullo stato di salute dell’edilizia, dialogando insieme alle istituzioni e agli addetti ai lavori per delineare gli scenari che attendono il territorio in relazione alle sorti di un settore chiave per l’economia locale.

Una mattinata di proficuo confronto e di condivisione quella di ieri, venerdì 30 giugno, che la Cna picena ha scelto di trascorrere nel teatro dei Filarmonici di Ascoli in occasione de “Le nuove frontiere dell’edilizia”, il convegno promosso dall’associazione territoriale in collaborazione con l’amministrazione comunale per discutere di criticità e prospettive legate al settore delle costruzioni.

Bonus, ricostruzione, cessione del credito e Codice degli appalti. Di fronte a una platea composta da imprenditori, forze dell’ordine, rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali e degli ordini professionali, la Cna di Ascoli e i suoi ospiti hanno affrontato i quattro temi chiave del delicato momento storico vissuto dall’edilizia, attorno ai quali nell’arco della mattinata si è sviluppato un interessante dibattito.

La straordinaria competenza dei relatori che si sono alternati sul palco ha dato vita a un indispensabile momento di confronto tra addetti ai lavori, pronti a condividere con il pubblico presente impressioni, pareri ed esperienze concrete per il bene del territorio, facendo luce sulle incognite che aleggiano su un settore trainante dell’economia locale, messo a dura prova da una serie di gravi criticità.

A cominciare dal sistema dei bonus, che nei primi 10 mesi del 2022 aveva assunto i tratti di una preziosa occasione di riqualificazione edilizia per il territorio. attivando investimenti per oltre 74 miliardi di euro con un incremento del 224% sullo stesso periodo del 2019.

Sono bastati pochi mesi, tuttavia, per tramutare le opportunità connesse ai bonus edilizi in un autentico incubo per gli oltre 10.000 cittadini e 2.000 imprenditori marchigiani coinvolti e costretti a fare i conti con continui dietrofront, crediti bloccati, aumento dei costi e ben poche certezze all’orizzonte.

Se nei primi mesi il superbonus aveva rappresentato un grande volano per il settore edile, la spinta appare oggi destinata a esaurirsi in fretta. Per quest’anno la detrazione prevista è del 90 per cento, ma dal 2024 per i condomini scenderà al 70 e nel 2025 arriverà al 65 per cento. Nel frattempo, in tutta Italia ben 30 miliardi di euro in credito d’imposta risultano ancora bloccati nei cassetti fiscali, di cui circa un miliardo nelle sole Marche.

In questo senso, le ripercussioni sull’economia del territorio sono già piuttosto evidenti. Nel secondo semestre 2022 l’edilizia abitativa marchigiana era già risultata in calo dell’1,1%, con un significativo aumento delle imprese in difficoltà sul fronte del reperimento delle materie prime e della programmazione, mentre nel 2023, con particolare riferimento ai mesi di aprile e maggio, il numero dei nuovi cantieri e gli investimenti per i lavori di risparmio energetico nelle Marche sono scesi drasticamente: ad aprile solo 135 nuovi progetti per 41 milioni di euro di investimenti, mentre a maggio i lavori approvati sono stati 202 per 86 milioni di euro complessivi.

Inoltre, come confermato dalle statistiche elaborate dal centro studi Cna Marche a partire dai dati forniti da Camera di Commercio delle Marche, Opendata e Movimprese, negli ultimi 10 anni la nostra regione ha infatti assistito alla perdita del 19% complessivo delle imprese attive nel 2012 - ben 1.442 in meno dal 2018 a maggio 2023 - con un passivo decisamente più preoccupante del 7% osservato in media su scala nazionale. A questo proposito, è evidente come il settore edilizio stia attraversando una delicata fase di transizione, testimoniata dalla contestuale crescita degli addetti alle localizzazione, che nella provincia di Ascoli aumentano del 19% nel 2022 a fronte di un calo percentuale dell’8% - comunque meno significativo rispetto alla media regionale del -14,3% registrata nel confronto con il 2021 - del numero di aziende attive nelle costruzioni.

Da questi dati si evince chiaramente il bisogno di ripensare totalmente le dinamiche edilizie del territorio, lavorando di squadra per assicurare al Piceno una macchina organizzativa efficace e in grado di far fronte anche alla grande sfida della ricostruzione, attesa ormai da 7 anni.

Una necessità espressa all’unanimità dai prestigiosi ospiti del convegno, a cominciare dal sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e dal sottosegretario di Stato al ministero dell’economia e delle finanze Lucia Albano, che con i loro interventi hanno inaugurato i lavori dell’incontro lasciando poi spazio a un confronto animato dalla presidente della Cna di Ascoli Arianna Trillini, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, dal rettore dell’università politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, dal presidente Cna costruzioni Marche Marco Rossi, e dal direttore generale del confidi Uni.Co. Paolo Mariani.

Particolarmente significativa la scelta della presidente Trillini di invitare sul palco Natascia Troli, presidente del direttivo Confartigianato di Ascoli, a confermare l’unità di intenti che contraddistingue il mondo dell’associazionismo locale nei confronti di problematiche e temi estremamente attuali per il territorio Piceno.

Grande spazio riservato alla ricostruzione nel secondo momento di confronto della mattinata, che ha visto protagonisti il direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione Marco Trovarelli, il presidente dell’ordine degli ingegneri Stefano Babini, il presidente del collegio dei geometri Leo Crocetti, e il vicepresidente dell’ordine degli architetti Fabio Viviani, uniti nel ribadire la necessità di sfruttare le attuali opportunità, lavorando di squadra e facendo tesoro del percorso compiuto fin qui, per restituire alla comunità dei territori ricostruiti anche sul piano sociale ed economico.

A chiudere il cerchio è stato il professor Valerio Temperini (docente di Marketing all’università politecnica delle Marche), che dopo aver presentato una dettagliata analisi sui punti di forza, di debolezza, sulle opportunità e le minacce del Piceno ha moderato la tavola rotonda conclusiva, che ha visto protagonisti il sindaco Fioravanti, il responsabile Cna costruzioni Riccardo Masini, e il commissario per la ricostruzione Guido Castelli.

«Ringrazio di cuore il comune di Ascoli, gli ordini professionali e i relatori che hanno condiviso con la nostra platea una mattinata all’insegna del confronto, indispensabile per progettare insieme le prossime tappe che attendono il settore delle costruzioni, capace di trainare l’economia locale se messo nelle giuste condizioni per poter operare al meglio - ha detto Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli -. Abbiamo attivato delle sinergie fondamentali per il futuro del Piceno e continueremo a dialogare quotidianamente con i nostri interlocutori per promuovere le istanze espresse dal territorio, costruire un nuovo orizzonte imprenditoriale e raggiungere, tutti insieme, un obiettivo comune».

«Siamo convinti di aver lanciato un segnale molto importante attraverso l’organizzazione di questo convegno, in termini di partecipazione e coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nella ricostruzione e nell’edilizia pubblica e privata - ha aggiunto la presidente Arianna Trillini -. D’altra parte, la Cna di Ascoli rappresenta le piccole e medie imprese, il 98% del tessuto produttivo nazionale: avvertiamo l’esigenza e la responsabilità di tutelarle al meglio, dialogando con le istituzioni e gli addetti ai lavori per offrire un contributo concreto alla rinascita del nostro territorio».

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